Nelson Piquet, il 3 aprile 1988, ha chiuso terzo il GP Brasile. Prima della gara aveva creato scandalo una sua intervista contro Senna. I dettagli
Nelson Piquet e Ayrton Senna non si sono mai piaciuti. Ma quanto successo alla vigilia del gran premio del Brasile 1988, primo appuntamento della stagione, va ben oltre la rivalità sportiva. Va anche oltre il colpire “sotto la cintura”.L’episodio di Jacarepaguà ha un prologo, che risale alla fine della stagione 1987.
Nelson Piquet ha vinto il titolo piloti, è campione del mondo ma la Williams non lo conferma e passa alla Lotus, peraltro ex scuderia di Senna. Ayrton si defila per settimane. Non si fa trovare, non rilascia dichiarazioni. Nel weekend del gran premio, il giornalista Sérgio Rodrigues gli chiede perché si sia comportato così.
“Ho dato a Piquet l’occasione di dire la sua – risponde -. E’ tre volte campione del mondo, non è bello per lui che sia sempre io al centro dell’attenzione. Non piace a nessuno, era l’unico modo per farlo parlare di nuovo“. Dovrebbe essere al massimo una risposta sarcastica, un’ironia pungente ma non una cattiveria.
Il giornalista, per sicurezza, gli domanda se può pubblicare quella risposta. Senna dice sì. Piquet la legge e lo prende come un attacco personale. E risponde con un attacco ancora più personale.
Chiama un giornalista del Journal do Brasil, Eloir Maciel. Come recita il titolo dell’articolo risultato della conversazione, “Piquet riapre la guerra personale con Senna”. Il campione del mondo dice a Maciel che Senna sarebbe sparito nelle ultime settimane perché non voleva spiegare che in realtà “gli piacciono gli uomini“.
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Piquet aveva già attaccato in passato i rivali sul piano personale, aveva offeso anche la moglie di Nigel Mansell. Quelle parole su Senna, però, diventano qualcosa di più. Perché molti colleghi brasiliani le prendono per vere, ancor più alla luce della separazione dalla prima moglie Adriane Yamin.
Maciel, sulla base delle dichiarazioni di Piquet, parla anche di presunti rapporti promiscui di Senna, che minaccia querela e tuona: Non dirò mai più nemmeno il nome di Nelson Piquet. Poi, giù il casco: si va in pista.
In qualifica, Senna firma la pole davanti a Mansell, mentre Piquet è solo quinto. Ma in gara lo scenario cambia. All’inizio del giro di ricognizione, infatti, Senna si avvia ma rimane piantato subito con il cambio bloccato in prima. Ha problemi anche Ivan Capelli, storica spalla tecnica in RAI e presidente dell’AC Milano: i due devono rientrare ai box e partire dalla pit lane. E i colpi di scena, nella prima gara della stagione, non sono affatto finiti.
Infatti la gara inizia con il sorpasso di Prost a Mansell, costretto al ritiro al 19mo giro. Senna rimonta dall’ultimo posto fino al terzo ma dopo la sosta ai box viene squalificato. Dopo la rottura del cambio nel giro di ricognizione, infatti, è partito con il muletto ovvero la vettura di riserva. Il regolamento però non lo consente. Resta il dubbio, mai del tutto chiarito, sul perché i commissari abbiano impiegato così tanto prima di squalificarlo.
Per la cronaca vince Prost davanti a Berger e Piquet. A punti anche Warwick, Alboreto e Nakajima. Piquet ha continuato a disprezzare Senna, lo ha accusato di aver giocato sporco, di aver vinto il Mondiale del 1990 andando addosso a Prost. Quando nel 2017 gli hanno chiesto chi fosse il migliore fra loro due, non ha avuto dubbi: “Beh, io sono ancora vivo…“.
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