MotorSport

MotoGP, sensori per i fuori pista: come funziona la novità tecnologica

MotoGP, da questa stagione introdotti i sensori per rilevare le ruote fuori pista su tutti i circuiti. Pochi millimetri oltre il limite e il pilota può perfino perdere la gara

MotoGP, novità tecnologica: sensori per i fuori pista. Il primo penalizzato (Getty)

MotoGP un po’ come il Var nel calcio. Per segnalare i fuori pista arriva la tecnologia. Se si andrà oltre il bordo della pista scatterà la sanzione, anche pochi millimetri. Non ci saranno più valutazioni “umane”, errori e soprattutto discussioni. Perché lo strumento tecnologico darà una sentenza inappellabile. Esattamente come avviene con il fuorigioco nel calcio con il VAR.

Le regole in sostanza non cambiano, ma i sensori elettronici portano una grande novità tecnologica. Hanno debuttato ufficialmente in Qatar, e saranno utilizzati su tutti i circuiti del Mondiale. Basta toccare anche con una sola ruota l’esterno del cordolo (la parte di asfalto colorata in verde) e il segnale scatterà in modo automatico. La Direzione Gara non dovrà più giudicare queste infrazioni dalle riprese televisive, andando “a occhio”. Stop a interpretazioni, discussioni, mugugni e inevitabili polemiche.

Leggi anche – MotoGP Qatar, Valentino Rossi dopo le Libere: “Le gomme un problema”

MotoGP, novità tecnologica: sensori per i fuori pista. Il primo penalizzato

Maverick con la Yamaha ufficiale è stato il primo pilota a incappare nella nuova tecnologia, durante la sessione iniziale del pomeriggio di venerdì. Il giro del pilota è stato cancellato: questa la sanzione se l’infrazione arriva nelle prove o nelle qualifiche del fine settimana. Durante la corsa, invece, dopo 3 segnalazioni scatta un “warning” (avvertimento) che arriva sul cruscotto della moto. Al quarto o quinto avviso arriva il “long lap”: il giro lungo che fa perdere posizioni.

La decisione dipenderà dalla responsabilità del pilota nella quarta e quinta infrazione. Se l’uscita di pista non dipende da lui, non se ne terrà conto: ma solo per una volta. Se il sensore scatterà nell’ultimo giro, il pilota che ha guadagnato una posizione sfruttando il fuori pista la perderà immediatamente. Nel caso del primo giro, invece, ci sarà penalizzazione solo se l’uscita avrà portato a un evidente vantaggio. Regole un po’ più severe, perché fino alla scorso anno la penalizzazione scattava con entrambe le ruote fuori. Oggi ne basterà una, in più con il rilevamento avanzato e tecnologico che sfrutterà sensori ottici e di pressione.

 

 

 

Giovanni Scotto

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