Intervista al direttore di Motosprint Federico Porrozzi sul 2021 della MotoGP. Le prospettive di Marquez, della Suzuki, di Valentino Rossi
“Mi aspetto molto da Bastianini”. Parola di Federico Porrozzi, direttore di Motosprint, che in questa intervista concessa ad AutomotoriNews presenta temi e personaggi della nuova stagione. Racconta la curiosità per la coppia Rossi-Morbidelli nel team Petronas, analizza la scelta della Ducati di cambiare la line-up dei piloti dopo l’addio di Dovizioso, prova a decifrare il 2021 di Marc Marquez e della Suzuki. Molte cose potrebbero cambiare, dice, con l’addio di Brivio. Anche tra il campione del mondo Joan Mir e il compagno di squadra Alex Rins si intravede una rivalità diversa dall’anno scorso.
Intanto, direttore, cosa si aspetta da Marc Marquez nel 2021?
Da foto e video che abbiamo visto del suo ritorno in pista, è andato forte con la Honda stradale ma evidentemente tutto questo non è bastato. E direi correttamente. Ci è già cascato una volta con un recupero affrettato. Il lavoro di questi mesi va nella direzione giusta ma non è abbastanza per le prime due gare del campionato.
Se fossero solo queste due, avrebbe tutto il tempo per guadagnare terreno in classifica generale, anche perché non vedo un vero dominatore: penso ad un’altra annata come la scorsa, con mille battaglie per tanti piloti.
Nel caso in cui, invece, non dovesse correre nemmeno a Portimao o in altre gare successive, la corsa per il Mondiale sarebbe più difficile. Ma anche in quel caso vincerebbe la prudenza. Tutto si sta facendo in direzione di un suo ritorno al 100% nel motociclismo agonistico. E’ preferibile avere Marc al 100% ma fuori dai giochi nel 2021 rispetto a un rientro affrettato.
Avere un Bradl che è un tester ma ha corso l’anno scorso quanto i piloti ufficiali può essere un vantaggio per Marquez?
Sicuramente si troverà una moto più adatta a tutti. Abbiamo visto nel corso dei test che Pol Espargaro e Bradl sono andati molto forte sul giro secco. Hanno fatto capire che una moto con un equilibrio più generale può dare dei vantaggi a tutto lo squadrone Honda di cui fanno parte anche Alex Marquez e Nakagami.
Non so se può essere un vantaggio specifico per Marc, che ha vinto su una moto molto estrema sviluppata al 100% per il suo stile di guida. Potrebbe anche ritrovarsi con un grosso punto interrogativo. D’altro canto, non credo che Honda possa pensare di rinunciare a un adattamento della moto a Marc se dovesse tornare al 100%. La Honda ha puntato in questi anni solo e soltanto su Marc, un compromesso alla fine bisognerà trovarlo perché avere più frecce al proprio arco è importante per il team.
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Che stagione sarà per Yamaha, sia per il team ufficiale sia per la Petronas di Morbidelli e Valentino Rossi?
Mi aspetto sia competitiva con tutti i piloti. Ricordiamo che l’anno scorso il Mondiale l’ha perso Yamaha. Vero che Suzuki è stata la moto più equilibrata del lotto. Ma Quartararo, Vinales e Rossi si sono via via eliminati. Quartararo per mancanza di esperienza, Vinales per una gestione dal punto di vista mentale suicida, Rossi perché non si è mai trovato al 100% su questa moto.
L’unico che è riuscito a lottare fino all’ultimo è stato Morbidelli, su cui non aveva puntato nessuno. Era il meno quotato, con una moto più vecchia, ma è riuscito a fare la differenza chiudendo da vice campione del mondo. Credo che Yamaha abbia bisogno di tante risposte.
Vinales e Quartararo, promosso nel team ufficiale, a che stagione andranno incontro?
Vinales, che è il riferimento della squadra ufficiale e dovrà fare un cambio di marcia. Sarà l’anno della verità per Quartararo che corre in un team ufficiale ma nessuno gli chiederà di vincere il mondiale. Rossi, spogliato dalle pressioni di un team interno, è andato in una squadra in cui ha tutto per divertirsi.
A partire dal compagno di squadra che è il primo pilota su cui la VR46 e lui hanno puntato negli anni. Sarà un team più familiare e con dei colori molto accesi. Questo può essere un vantaggio per Valentino che è sempre stato molto attento anche a questi dettagli di scenografia della moto.
Quali potranno essere le prospettive, dunque, del team Petronas?
In questa situazione di tranquillità, Valentino potrà togliersi delle soddisfazioni e magari lottare qualche volta per la vittoria perché sarà scarico di testa. Tanto ci aspettiamo invece da Morbidelli. Il team non gli ha chiesto il titolo mondiale, ovviamente, ma tutti si aspettano un piazzamento finale in top-3 nella classifica finale.
Se dovessero davvero andare bene, poi come evolverà la rivalità-non rivalità Rossi-Morbidelli?
Questo è uno dei grandi punti di domanda del 2021. Anche al ranch, quando corrono, non si guardano in faccia. In gara, in pista nel Mondiale nessuno è amico di nessuno. E vale anche per il tuo compagno di squadra. I due sanno come ci si comporta nel box di un team. Hanno anche loro l’interesse a far sì che questa eventuale rivalità sia la più autentica possibile. Se poi Valentino fosse in vantaggio, non ho dubbi che Franco lo aiuterebbe e viceversa. Non ho dubbi che faranno il bene del team.
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Sono due dei sette italiani in MotoGP quest’anno. Fra gli altri cinque, da chi si attende di più?
Da Enea Bastianini, perché è campione del mondo della Moto2 e ha dimostrato fin dai primi test di riuscire ad andare subito forte con la Ducati senza dover rischiare per trovare il limite. Penso ci sia ancora molto potenziale, come primo approccio è super promettente. E’ anche l’unico pilota con un contratto di un solo anno in MotoGP, dunque ha l’esigenza di far vedere a tutti di meritarsi un’occasione vera in top class.
Che stagione può essere, questa, per Bagnaia?
Può essere un potenziale crack, ce l’ha fatto vedere nel 2020 in due o tre gare. Per lui vale lo stesso ragionamento fatto per Quartararo. E’ acerbo e deve trovare il modo di essere efficace con costanza, perché questo è importante anche agli occhi di crede in te. E Ducati ha fatto una scelta forte, lasciando andare Petrucci e Dovizioso che è arrivato tre volte secondo. Essere costantemente sempre in una ipotetica top-5 giustificherebbe ad oggi la scelta che ha fatto Ducati su di lui. Ovviamente, se dovesse stare stabilmente tra i primi 5 quest’anno allora gli obiettivi 2022 cambierebbero.
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A proposito di scommessa, come valuta la decisione di Suzuki che mantiene i piloti e cambia il vertice con l’addio a Brivio?
Già Rins, in un’intervista a Motosprint, ci ha detto che il Mondiale l’ha perso lui e non l’ha vinto Mir. Magari con Davide Brivio una frase così non sarebbe uscita. Brivio è molto pacato, riflessivo, non è accentratore a livello mediatico ma, un po’ come Mourinho, aveva la capacità di tenere i problemi all’interno. Era uno dei tanti pregi di Brivio nella gestione delle squadre.
Mancando Brivio, sarà magari più complicata la gestione dei due “galletti”. Penso che Rins abbia le carte in regola per non ripetere l’errore di inizio 2020, al di là del problema alla spalla. Il punto di maturazione di Rins è proprio la gestione dell’intera stagione. Ha una grande voglia di rivalsa verso il compagno di squadra. Mir, però, sembra molto un’acqua cheta ma è un animale da gara. Ha sempre bene in mano la Suzuki, cade molto poco, per cui Suzuki sarà uno degli argomenti da seguire in un 2021 che sarà pazzesco.
Si dovrebbe anche tornare a una scansione più “normale” del calendario. Quali fattori saranno decisivi, rispetto a un 2020 più condensato?
Per adesso sono programmati 19 round, con dei punti interrogativi come le extra europee. Dobbiamo verificare Usa, Argentina, Australia, Thailandia, Malesia, Giappone. Potremmo anche trovarci, nella peggiore delle ipotesi, a disputare un Mondiale con una quindicina di gare. Ma a parte il Qatar si dovrebbe correre con un tempo di pausa più lunga fra una gara e l’altra e su circuiti ogni volta diversi. A parte il Qatar non si correrà più per due settimane consecutive sullo stesso circuito, un’anomalia a cui tanti si sono dovuti abituare anche dal punto di vista mentale.
Proviamo a giocare. Tre nomi per il titolo mondiale 2021.
Escludendo Marquez, ti direi Mir, Miller e Morbidelli.
Chi potrà essere la sorpresa della stagione?
Valentino Rossi.
E la delusione possibile del 2021?
Non ti dico un nome ma una casa, KTM. Nella seconda parte del 2020 hanno avuto una flessione, non sono partii bene in Qatar e non vedo piloti che ad oggi possano fare la differenza per il Mondiale. Non mi sembrano pronti come gli altri, come ad esempio Aprilia che mi sembra molto più promettente di KTM.
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