Domenicali vede un futuro della Formula 1 luminoso, con team tradizionali ancora in pista e nuovi marchi che possono entrare nel campionato.
Dal 1° gennaio 2021 è Stefano Domenicali il nuovo Presidente e CEO della Formula 1, dunque ha delle responsabilità importanti nel garantire un futuro luminoso a uno sport che ha grande seguito.
L’ex team principal Ferrari in questi mesi sta già lavorando ad alcune idee per migliorare la F1. Non c’è dubbio che in questi anni anni lo spettacolo non sia stato dei migliori. Il dominio Mercedes ha annoiato molti e in generale le gare da ricordare sono state poche, almeno per chi non tifa per la scuderia di Brackley. Si spera che il cambiamento regolamentare del 2022, varato già prima dell’arrivo di Domenicali, possa portare una svolta.
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Domenicali, la sua visione della F1 del futuro
L’attuale Presidente e CEO della Formula 1 al sito ufficiale del campionato mondiale ha spiegato che sta lavorando per la crescita questo sport: «Ci sono sicuramente molte cose da fare, ma l’energia è positiva. Vogliamo che sia uno sport di successo e che venga portato a un altro livello in termini di crescita. ».
Domenicali aggiunge che il dialogo avviene non solo con i team, ma anche con i piloti, che ritiene giusto coinvolgere nei processi decisionali: «Giovedì ho avuto un incontro costruttivo con i piloti su certi temi. Fondamentale condividere l’inizio di questo nuovo viaggio con loro, che sono importanti e vanno tenuti informati. Hanno una voce attiva sul futuro della F1. Parlo anche con i team principal, siamo un’organizzazione che ha bisogno di ricevere input da tutti gli stakeholder».
L’ex Presidente e Amministratore Delegato di Audi è entusiasta dell’inizio del prossimo campionato di F1 e anche in vista del futuro del Mondiale: «Nel 2022 avremo macchine rivoluzionarie. Inoltre stiamo discutendo dei motori del 2025 e oltre. Abbiamo obiettivi chiari. Dobbiamo lavorare sulla stessa piattaforma ‘We Race As One’. Vogliamo una Formula 1 stabile, sostenibile e forte per un futuro luminoso».
Domenicali apre all’ingresso di nuovi marchi nella competizione, ribadendo comunque l’importanza di quelli storici già presenti in griglia: «L’arrivo di Aston Martin è un segnale che la Formula 1 è al centro dell’attenzione degli OEM (Original equipment manufacturer, ndr). Fissare un budget cap consente ai team di essere stabili e le nuove monoposto daranno una buona visione del futuro. È fantastico avere un marchio iconico come Williams e una piattaforma per il futuro. Il mix tra team tradizionali, marchi tradizionali, nuovi marchi, nuovi OEM dà entusiasmo».
Il nuovo corso della F1 vuole preservare la tradizione, ma anche aprire a nuove prospettive per il futuro. Se nuovi marchi prestigiosi dovessero entrare nel campionato, sarebbe certamente una buona notizia. Di recente, ad esempio, c’è stata un’apertura di Porsche.