Si avvicina il momento in cui saranno comunicate le nuove misure restrittive. Sono quattro le Regioni che rischiano di finire in “Zona Rossa” secondo gli ultimi parametri.
Il venerdì si avvicina e, come accade ormai da tempo, sarà il giorno in cui saranno comunicate le nuove misure restrittive volte a ridurre il numero dei casi di Covid sul nostro territorio. Come sottolineato dal neo premier Mario Draghi, i provvedimenti non dovrebbero però entrare in vigore prima del lunedì successivo, quindi dal 15 marzo), in modo tale da ridurre il più possibile i disagi alle attività commerciali coinvolte e ai loro esercenti. A breve dovrebbero inoltre essere comunicate anche le modifiche al DPCM in vigore fino al 6 aprile. Il governo, in accordo con il CTS, sta infatti pensando di ridurre ulteriormente gli allentamenti nel timore di vedere risalire ulteriormente i contagi.
La situazione, complice anche la diffusione delle varianti, non è da sottovalutare e porterà quindi con ogni probabilità a un maggior numero di Regioni verso la “Zona Rossa“, che prevede meno libertà rispetto a quanto concesso a Natale (in questo caso anche i parrucchieri sono costretti a restare chiusi).
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Zona Rossa: le prospettive per le nuove fasce a Colori
Al momento, sulla base non solo del numero dei positivi, ma anche dell’indice Rt e della pressione sugli ospedali, sembrano essere soprattutto quattro le Regioni che potrebbero entrare in “Zona Rossa“. E’ il caso di Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Se dovesse esserci la conferma, non sarà possibile passare in “Arancione” prima di due settimane. Il Lazio, che finora era rimasto in “Zona Gialla”, dovrebbe invece passare in “Zona Arancione“. L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, stamane ha definito la situazione “in netto peggioramento” invitando a mantenere alto il livello di guardia.
In Piemonte il Governatore Cirio ha messo in guardia i cittadini sul peggioramento dei dati epidemiologici. L’Rt, infatti, è salito a 1,41, difficile quindi pensare di non passare nella fascia di più alto rischio. Da non sottovalutare anche il quadro in Veneto che, a detta del presidente Zaia, si trova tra l’Arancione e il Rosso. La Lombardia, invece, è reduce da una settimana in “Arancione Rafforzato“, misura che ha fatto discutere per la chiusura nelle scuole, ma il calo dei contagi e della pressione sugli ospedali sembra avvenire in modo troppo lento.
Nessuna variazione sembra prospettarsi, invece, per la Basilicata, che dovrebbe restare in “Zona Rossa“. Il Tar della Regione ha infatti respinto il ricorso presentato da dieci avvocati lucani, che si era detto contrario all’ordinanza decisa dal governo, secondo la quale non sarebbe stato possibile allentare le misure almeno prima del 15 marzo.