Effetto pandemia sui furti d’auto: è allerta SUV. Nel secondo semestre del 2020 i ladri d’auto recuperano il “terreno perduto”
Nuova repentina impennata per i furti d’auto dopo il lockdown da marzo a maggio del 2020, con un aumento del 30% rispetto al primo semestre. Questo il responso dell’ultima analisi “Stolen Vehicle Recovery 2020” di LoJack, società americana parte del colosso CalAmp leader nei servizi telematici e nel recupero di veicoli rubati.
Nel secondo semestre dello scorso anno, una volta finito il lungo lockdown per l’emergenza Covid, i furti d’auto sono tornati a crescere. Il “business” criminale, da giugno in poi, ha ripreso a correre. L’apice durante i mesi estivi. Secondo il report, nel mirino dei ladri sono finiti soprattutto i SUV. Gli “Sport Utility Vehicle” sono stati il 41% del totale dei veicoli rubati. Le regioni più colpite in Italia sono Lazio, Campania, Lombardia e Puglia.
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Furti d’auto, impennata dopo il lockdown del 2020: i SUV i veicoli più rubati
Il 2020 è stato un anno fuori dagli schemi anche per il mondo dell’auto, compreso il triste aspetto dei furti. Nei primi sei mesi la quarantena a livello nazionale ha portato a un deciso crollo di queste attività criminali: a marzo -56% rispetto allo stesso mese del 2019, ad aprile -87%, e a maggio -39%. Il motivo è scontato: strade deserte con circolazione dei veicoli molto diminuita e maggiore presenza delle forze dell’ordine.
Ma da giugno, quando le restrizioni si sono concluse, i furti d’auto hanno ripreso a salire. In breve tempo si è tornati ai livelli degli anni precedenti, e in alcuni casi si è anche superato il dato medio degli ultimi cinque. Una sorta di “terreno perduto” che i ladri hanno provato a recuperare. Tuttavia il 2020 ha fatto registrare, nel complesso, un calo dei furti d’auto del 23%.