Moto GP

Bradl, il “privilegio” del vice Marquez: la protesta dei rivali in MotoGP

Stefan Bradl, sostituto in Honda di Marc Marquez dopo l’incidente dell’anno scorso, può testare la moto più degli avversari. I rivali chiedono chiarezza

Bradl, il privilegio del vice Marquez: la protesta dei rivali in MotoGP

La situazione ibrida di Stefan Bradl non piace ai rivali. Il tedesco, classe 1989, mantiene lo status di tester della Honda. Ovvero, è il pilota di riserva nel team HRC, e dunque può partecipare anche ai test di sviluppo della moto. Però dopo l’incidente di Marc Marquez nella prima gara del 2020, è diventato di fatto pilota titolare della Honda. 

Nella scorsa stagione, infatti, ha partecipato a undici gare su quattordici per il team, accanto ad Alex Marquez. Allo stesso tempo, ha partecipato ai test con la RC213V a Misano e a Portimao. Test a cui gli altri piloti ufficiali della MotoGP non possono prendere parte per regolamento.

Inoltre, prima di scendere in pista per le giornate ufficiali di prove pre-stagionali a Losail, in Qatar, Bradl ha già compiuto centinaia di giri nei test Honda a Jerez de la Frontera. Per quanto distribuiti nel corso di una settimana e disturbati dalla pioggia, si sono trasformati in una occasione preziosa per sviluppare la moto. E goderne contemporaneamente i benefici in pista.

Leggi anche – MotoGP, test in Qatar: Honda parte bene con Bradl, risultati prima giornata

Bradl pilota e tester in MotoGP, i rivali chiedono chiarezza

Bradl pilota e tester in MotoGP, i rivali chiedono chiarezza

La Honda si trova dunque nella stessa condizione dei team più deboli che godono delle concessioni da regolamento in MotoGP, come la KTM fino all’anno scorso. Questi privilegi si applicano ai nuovi costruttori presenti in MotoGP dal 2013. Questi team possono organizzare test illimitati, con o senza piloti ufficiali. Le concessioni si possono perdere, se i risultati migliorano. Ogni vittoria infatti, nella graduatoria per le concessioni vale tre punti. Il secondo posto due, il terzo uno. Se un team raggiunge sei punti in due anni, perde i privilegi.

Honda HRC, che ha dominato il Mondiale con Marc Marquez, non è certo un team poco competitivo che ha bisogno di queste concessioni. Ma può portare Bradl nei test privati. E la differenza, nei fatti, diventa più sfumata. L’ha sottolineato anche Johan Stigefeld, manager del Petronas Racing Team, la nuova scuderia di Valentino Rossi.

Honda, dunque, potrà affacciarsi alla nuova stagione dopo una pre-season molto più vicina alla normalità pre-Covid rispetto ai rivali. Marc Marquez, destinato a rientrare dopo le prime gare del Mondiale, troverà di conseguenza una moto più evoluta, con un vantaggio a cascata anche per il fratello Alex, per Nakagami ed Espargaro. In questa stagione, infatti, tutti i piloti Honda, di tutti i team, avranno a disposizione la stessa versione della RC213V.

Alessandro Mastroluca

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