La Sardegna è stata la prima Regione ad entrare in “Zona Bianca”: ora servono requisiti specifici per entrare nell’isola.
La curva epidemiologica sta registrando un forte incremento che non deve essere sottovalutato nell’ultimo periodo ed è per questo che si sta valutando un’ulteriore stretta nelle misure da applicare da qui a Pasqua. In un quadro generale che non permette ancora di pensare che il peggio sia passato, c’è però una Regione che sta meglio di altri. E’ la Sardegna, che è stata la prima a sperimentare la “Zona Bianca“, la condizione che sembra essee più vicina a una quasi normalità, dove gli unici obblighi riguardano utilizzo della mascherina e rispetto della distanza di sicurezza.
Anche in una situazione come questa diventa però importante non abbassare la guardia e continuare ad agire con il massimo della cautela. Proprio per questo il Governatore sardo, Cristian Solinas, vuole fare il possibile affinché si possa continuare in questa direzione, soprattutto ora che l’estate si avvicina a grandi passi. Almeno per ora gli spostamenti tra Regioni sono ancora vietati (fino al 27 marzo), ma diventa importante dare uno sguardo più a lungo per cercare di preservare la popolazione. Il presidente sta quindi mettendo in atto una sorta di “passaporto sanitario“, che prevede la necessità di rispettare determinati requisiti per entrare nell’isola.
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La Sardegna, nuove regole per entrare nell’isola: cosa cambia
A partire dall’8 marzo sarà necessario dimostrare di essere in possesso di requisiti ben precisi per sbarcare in Sardegna, su tutti il certificato di vaccinazione. Chi non lo avesse (la campagna vaccinale prosegue ancora troppo a rilento in gran parte d’Italia) potrebbe ovviare con un tampone molecolare entro 48 ore dall’arrivo o un test rapido Nel caso in cui quest’ultimo dovesse risultare positivo, sarà necessario fare il tampone e si dovrà attendere il risultato presso un domicilio da indicare. Se invece il risultato dovesse essere negativo, si dovrà comunque eseguire un nuovo test dopo cinque giorni.