La scheda della Alpine A521. Finora, la monoposto francese appare la meno innovativa fra quelle presentate e con pochi scarti rispetto alla Renault 2020
Un’organizzazione diversa dagli altri team, ma non rivoluzionaria nella storia del team. Una livrea accattivante per stile e colori. Una monoposto molto più conservativa delle rivali. I tre indizi portano alla Alpine, che ha ereditato il posto in Formula 1 della Renault per questioni di brand e ha ripreso la formula manageriale del team francese del 2016.
Allora Cyril Abiteboul figurava come team principal, ma lasciava le operazioni in pista alla gestione di Fred Vasseur, oggi capo della scuderia Alfa Romeo. Nel 2021, i ruoli alla Alpine sono divisi fra il direttore esecutivo Marcin Budkowski, che si occuperà dello sviluppo della power unit e del telaio, e il nuovo direttore corse Davide Brivio, manager del team Suzuki campione del mondo in MotoGP nella scorsa stagione.
La Alpine A521 per la stagione 2021 non presenta grandi cambiamenti rispetto alla Renault del 2020. Minimi gli sviluppi a livello di power unit, ha spiegato il capo dei motoristi Remi Taffin, figura chiave per la Renault in Formula 1 dal 1999.
La scuderia ha infatti scelto di concentrare gli sforzi sullo sviluppo della monoposto 2022. Il nuovo regolamento tecnico che sarà introdotto l’anno prossimo, rimandato di una stagione a causa della pandemia, potrebbe infatti offrire ai team l’occasione per ridisegnare le gerarchie del Mondiale.
Per la stagione 2021, dal punto di vista del motore Renault ha scelto la via della conservazione. Ma restare al livello di Honda, e battersi per il ruolo di secondo miglior motore della F1 dietro la Mercedes, non sarà facile.
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Alpine A521, la configurazione delle ali
She’s even more beautifully real life.
And that sound…! 🤩#A521Launch pic.twitter.com/tPEMln47Ti— BWT Alpine F1 Team (@AlpineF1Team) March 3, 2021
Anche sul piano del telaio, la Alpine A521 non mostra linee innovative. Anzi, se i concorrenti hanno inseguito la sottigliezza delle forme, i francesi hanno optato per forme molto meno minimal. La versione presentata in streaming sembra una Renault R.S.20 colorata diversamente.
L’ala anteriore ha mantenuto il disegno dell’ultima Renault, il muso è stretto sostenuto da due piloti molto ravvicinati. Cambia leggermente il disegno della sospensione anteriore, la posizione dei braccetti nella parte superiore è stata modificata per assecondare le caratteristiche delle nuove gomme Pirelli con una spalla più rigida. Le mescole del fornitore ufficiale, che tale resterà fino al 2024, influenzeranno il comportamento delle monoposto.
Rappresentano una sfida per gli ingegneri che devono ridurre le dimensioni del fondo e riuscire a orientare i flussi d’aria per mantenere le monoposto “incollate” al terreno. Senza però renderle pesanti nel fendere l’aria. Non a caso una delle innovazioni più interessanti nella zona anteriore della Alpine è il design del cape che serve proprio a deviare i flussi verso l’esterno del telaio.
Ancora più conservativa la geometria delle pance della Alpine A521, che si avvicinano al design della Renault del 2019. La fiancata è tondeggiante, resta anche lo sfogo dell’aria calda sotto l’Halo che altri team hanno eliminato. In controtendenza anche il volume dell’airbox, la presa d’aria sopra la testa del pilota, e del cofano motore che quasi copre una parte dell’alettone posteriore.