Il campione del Mondo in carica di MotoGP Joan Mir è pronto a lanciare la sfida agli avversari: lo spagnolo vuole continuare a vincere
Joan Mir è il campione del Mondo in carica di MotoGP ed è pronto a difendere il titolo conquistato tre mesi fa nel 2021. E’ stata svelata la moto con cui lo spagnolo dovrà dare l’assalto ad un bis che sarebbe davvero clamoroso. Il primo titolo in carriera nella classe regina non ha convinto il pilota a cambiare numero di gara; niente 1 ma classico 36 sul cupolino, anche perché è quello con cui ha conquistato il titolo.
Lui, però, è il Campione del Mondo ed ha tenuto, in qualche modo, a ricordarlo a tutti, sia sulla sua moto che sul casco. Come? Con la scritta M1R utilizzata da dopo la vittoria del Mondiale. “La grafica mi piace e tanto – ha ammesso Mir – vorrei utilizzarla anche l’anno prossimo“. Servirà, però, di fatto vincere nuovamente il Mondiale. “Non sarà semplice, ne sono consapevole, ma lotterò per farlo” ha aggiunto.
Lo spagnolo, d’altronde, è ottimista in visto dell’inizio del torneo iridato. “Ho buone sensazioni – ha rivelato – vedremo nei test i risultati degli sforzi eseguiti dalla Suzuki“.
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MotoGP, Joan Mir sul documentario relativo a Valencia
Joan Mir ha analizzato nello specifico sul dove lavorare. “Mi sono allenato fin qui, nei test dovremo lavorare per sfruttare la gomma nelle qualifiche ma non dovremo perdere in gara il potenziale“.
Joan Mir ha anche commentato il documentario realizzato a Valencia nel week end che l’ha incoronato Campione. Il pilota ha ricordato il siparietto con un tifoso che si scusò con lui dopo avergli dato del “figlio di papà“.
“Può capitare come situazione, anche se non è normale e devo dire che non è stata la prima volta per me. Se – ha spiegato il pilota – alcuni vedono in una supercar un ragazzo normale subito pensano ad un regalo. Io non mi arrabbio quando capita, anzi, rido anche se non va mai giudicata un’altra persona, almeno la penso così“. Mir, poi, regala una sua considerazione sul documentario. “Mi è piaciuto, il week end è stato fantastico e questa è un’importante testimonianza“.