Il 4 marzo è una data simbolo nella musica, perché anniversario della nascita di Lucio Dalla. Il cantautore era un grande appassionato di auto e di Porsche
Dici 4 marzo e pensi a Lucio Dalla. Il cantautore ha cantato le auto e i suoi campioni. Il motore, e non solo quello del 2000, lo attirava. Lo attiravano gli uomini che sapevano farle volare, i Nuvolari e i Senna ha cui ha dedicato ritratti in parole e musica.
L’Automobile è il titolo del concept album del 1976, in cui rientra anche “Nuvolari”. Un album spartiacque, anche perché l’ultimo con il co-autore dei testi Roberto Roversi che non era convinto delle scelte di escludere alcuni brani dalla versione definitiva dell’LP.
Lo appassionava la Mille Miglia, che ha cantato in un brano in due tempi poi unite in una sola, “Mille Miglia Prima e Seconda. La guardava da tifoso, e l’ha anche corsa. Ha ricordato in un’intervista del 2003 a Quattroruote la sua partecipazione di quell’anno con una Porsche 356 del ’58, con il fotografo Oliviero Toscani accanto.
La Porsche è il suo grande amore. La sua prima auto, però, è una Citroen DS 19. Poi è passato a una Fiat 1100, altra auto protagonista della musica negli anni Settanta, nera con le sue iniziali dorate. Ha guidato una Dyane che andava più veloce del normale. La sua prima Porsche è una 912 del 1968, pagata quasi tre milioni e mezzo dell’epoca.
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Negli anni Settanta, ha raccontato a Repubblica Ron che l’ha accompagnato in tante tournée, viaggiavano nella Porsche del produttore Renzo Cremonini. “Lucio si raggomitolava come un gatto nel lunotto della macchina e dormiva lì, ascoltando dischi di Joni Mitchell, James Taylor e Crosby, Stills, Nash & Young” ha detto.
Però se ne sono dovuti disfare anni dopo, nel 1979, durante il tour “Banana Republic” con Francesco De Gregori. All’epoca, in quell’Italia divisa fra gli opposti estremismi, un gruppo di contestatori vedevano quella Porsche come un manifesto dell’arroganza borghese. Hanno deciso allora di acquistare una Renault 4.
La Porsche ha rappresentato il suo motore del 2000. E non solo. Ha chiesto infatti alla casa tedesca di realizzare una Cayenne su misura, diventata “La casa di Lucio” durante le tournée. “Sulla carrozzeria ho voluto lo skyline di Bologna, con le Torri, mentre dentro i cinque posti si trasformano in letto a uno o due posti, con la cuscineria legata in fondo” ha detto a Quattroruote. La casa su ruote comprendeva perfino una doccia col serbatoio dell’acqua al posto della ruota di scorta, e la connessione internet.
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