Nella Williams c’è una pilota che contribuisce allo sviluppo della vettura di Formula 1, si chiama Jamie Chadwick
Jamie Chadwick è una ragazza giovanissima che tradisce tutti gli aspetti della sua età. Ha un vezzoso zainetto con un pon-pon appeso alla cerniera, prende appunti su un quaderno zeppo di adesivi e disegni. La si vede spesso nel paddock canticchiare con le cuffie in testa. Ma ha un soprannome che tradisce il suo carattere fiero e orgoglioso: la belva.
Carattere aggressivo e motivatissimo in pista, Jamie ha dovuto difendersi da una concorrenza maschile fortissima in pista. Nonostante la quale si è messa in luce vincendo la W Series nel 2019 ed entrando immediatamente dopo nel programma Williams di Formula 1. Il suo compito è testare i materiali, studiare le piste al simulatore e passare note e tracce ai piloti con i propri appunti. In Williams la apprezzano tutti: soprattutto per l’affidabilità delle sue annotazioni.
Quest’anno tornerà in pista per puntare di nuovo al titolo W Series, sospeso lo scorso anno a causa della pandemia di coronavirus. Ma la sua grande scommessa resta la Formula 1: “La Williams è casa mia – dice Jamie – e non potrei essere più felice di così nel continuare a lavorare con il team nel mio ruolo di pilota di sviluppo. Sono convinta di avere un ampio margine di miglioramento come pilota. E tutto il tempo che trascorro al simulatore è prezioso. Il programma di F1 è fantastico: e sto già lavorando molto duramente”.
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Jamie è un’atleta formidabile. Due ore di ginnastica in palestra e al tappeto al giorno. Dozzine di plank e crunch se deve restare chiusa in casa. E se può uscire decine di chilometri con la sua bicicletta. Vive in un cottage a poca distanza da Grove dove si reca tutti i giorni. Ore e ore di simulatore.
Gliene hanno montato uno di nuovissima generazione anche in casa. E nei ritagli di tempo libero, lavora. Il suo simulatore è posizionato in salotto, a fianco al divano: “Con la pandemia e l’adeguamento del calendario con alcune piste completamente nuovo il mio lavoro è stato molto apprezzato. Mi sono divertita. Il simulatore è in grado di approfondire molti dettagli interessanti, basta settare la macchina. E le informazioni che ricavi possono essere molto utili”.
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Jamie nel frattempo diventa una testimonial formidabile anche per la promozione di un sempre maggiore coinvolgimento delle donne nel motorsport. A soli 22 anni il suo curriculum è di tutto rispetto: oltre alla W Series, ha conquistato il titolo British GT4 nel 2015, nonché una gara di F3 britannica nel 2018. Ha anche vinto il titolo nella MRF Winter Series nel 2018/2019. Lo scorso anno, tra un impegno e l’altro, ha infilato qualche presenza all’Europeo ottenendo un podio con la Prema. Quest’anno è stata fortissimamente voluta anche nella Extreme E: correrà con la Veloce Racing.
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Nel frattempo Jamie corre, si allena, sfoggia un fisico da triatleta, inanella ore e ore di simulatore e incasella i suoi appunti ordinati. La belva a casa torna cucciolo. La mamma ai pancake preferisce corn-flakes. E sogna un debutto in Formula 1: “Ogni volta che entro in quei paddock ho i brividi lungo la schiena, e penso a quanto sarebbe bello se un giorno toccasse anche a me”.
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