La Sardegna è la prima in Italia a sperimentare, a partire da domani, lunedì 1° marzo, la “Zona Bianca”: ecco cosa cambia.
In Italia a partire da domani, 1° marzo, ci sarà finalmente la prima “Zona Bianca“. La nuova fascia di colore era stata decisa dal governo ormai qualche settimana fa, ma nessuna Regione aveva dimostrato di avere i requisiti adatti per accedervi mentre ora, nonostante la curva epidemiologica non permetta di abbassare la guardia, è finalmente possibile sperimentare in prima persona cosa significhi. A farlo saranno i cittadini della Sardegna, anche se ci saranno comunque alcune aree dell’isola che saranno costrette a dover rispettare misure restrittive più rigide.
Ma cosa prevede la “zona bianca“? Questa è certamente la situazione che somiglia maggiormente a come eravamo abituati a muoverci prima della pandemia. In questo caso resta solo obbligatorio continuare a indossare la mascherina, anche nei luoghi all’aperto, e mantenere il distanziamento sociale.
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Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza che consente alla Sardegna, a partire da domani, 1° marzo, di diventare “Zona Bianca”. Non sarà comunque un liberi tutti assoluto: il politico, infatti, ha invitato tutti i cittadini interessati a muoversi con prudenza e a non vanificare gli sforzi fatti finora. “Questa zona bianca sarà monitorata e sorvegliata” – ha detto Le varianti del virus che sono presenti in alcune zone del nostro Paese invitano infatti a non abbassare del tutto la guardia. E’ previsto un monitoraggio che coinvolgerà Regione e Istituto Superiore di Sanità volto a verificare le riaperture settore per settore.
Il passaggio alla “Zona Bianca” è stato reso possibile grazie a un calo drastico dell’Rt, pari a 0,68 e 29,47 casi ogni 100 mila abitanti. Buona anche la situazione negli ospedali, dove risultano essere solo 250 i ricoverati per Covid.
In una situazione come queste quasi tutte le attività possono riaprire, comprese quelle che sono ferme ormai da mesi. E’ il caso di palestre, piscine, teatri, cinema, sale da concerto e scuole. Ma anche bar e ristoranti potranno beneficiare di questa situazione: i locali, infatti, potranno restare aperti anche di sera, mentre per ora in zona gialla possono farlo solo a pranzo (dalle 18 è consentito l’asporto).
Nonostante tutto, ci sono però anche alcune zone dell’Isola che non possono sorridere. E’ il caso di tre Comuni in provincia di Sassari che sono stati inseriti in “Zona Rossa“, ovvero Bono, San Teodoro e La Maddalena. Una scelta dolorosa ma inevitabile, dopo avere riscontrato un elevato numero di casi di positività in rapporto alla popolazione.
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