Fausto Gresini, il ricordo commosso di Capirossi: “Il mio amico più grande”. I due avevano un rapporto di lunga data, nato in pista e proseguito fuori
Il Motomondiale è un mondo di grandi legami, quelli che si intessono in anni di trasferte in giro per il mondo, tra duelli in pista e abbracci fuori. Chi ha condiviso queste forti emozioni non può dimenticare gli amici di una vita, rivali prima e fratelli poi. E’ il caso di Loris Capirossi e Fausto Gresini. L’ex pilota e manager del team omonimo in MotoGP ha lasciato un ricordo fantastico in tutti quelli che l’hanno conosciuto e che con lui hanno trascorso davvero tanti anni a stretto contatto. Quando Gresini era al top della sua esperienza in 125 (già bicampione del mondo), Capirossi si affacciava alle corse per la prima volta. I primi anni ’90 passati in Honda insieme, due stagioni coronate con la doppietta del 1991, Loris campione e Fausto secondo alla fine di una stagione trionfale. Da lì è nata un’amicizia che si è alimentata con il passare del tempo e che ora si è bruscamente spezzata per colpa del maledetto Covid. L’ex numero 65 ha rilasciato una toccante intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha voluto esternare il suo dolore e la sua costernazione per il tragico evento.
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Capirossi racconta l’ultima chiamata avuta con Gresini: “Ci siamo sentiti a fine gennaio in videochat. Ricordo che per il suo compleanno mi aveva risposto e ogni sera chiamavo la moglie Nadia per avere notizie sulle sue condizioni. Ho vissuto da vicino l’evolversi della situazione, purtroppo fatta di tanti alti e bassi“.
Poi l’ex pilota Ducati aggiunge: “Non posso pensare di non vederlo mai più, questa cosa mi uccide. Non esiste. Io sono anche il padrino di Lorenzo (il figlio, ndr) e sono in ottimi rapporti con Nadia (la moglie), sono bravissime persone”.
Il futuro del team in MotoGP è un interrogativo per Capirossi: “Per quest’anno aveva già pianificato tutto, mentre per il futuro dipenderà da quello che vuole fare la famiglia”.
Poi un’ultima battuta su chi era Fausto Gresini: “Aveva un sorriso per tutti, poteva essere duro, ma era buono. Purtroppo nell’ultimo periodo era molto preoccupato, pensava alle sessanta persone che lavorano per lui. Era una persona di cui di potevi fidare ciecamente”.
Il tre volte campione del mondo ha annunciato che parteciperà al funerale (che si terrà sul circuito di Imola) nonostante l’Emilia Romagna sia in zona arancione: “Voglio vedere chi mi ferma”.
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