Fausto Gresini ha vinto due campionati del mondo in 125 e fondato un team di successo. Per lui aveva corso Marco Simoncelli
Ha vinto due Mondiali da pilota in classe 125, nel 1985 e nel 1987, e quattro da manager: in Moto3 (Jorge Martin), 250 (Daijiro Kato), Moto2 (Toni Elias), alla Moto E (Matteo Ferrari). La sua storia da team manager ha incrociato il sorriso e la combattività spensierata di Marco Simoncelli. Ha vissuto sempre all’attacco, Fausto Gresini, morto a sessant’anni, all’ospedale maggiore di Bologna, dopo un lungo ricovero a causa del Covid-19.
Nato a Imola il 23 gennaio del 1961, Gresini ha debuttato nel Mondiale al GP delle Nazioni del 1982 in 125. L’anno successivo corre per la scuderia marchigiana MBA, ma i 37 punti finali non sono abbastanza per essere confermato. Il primo GP lo vince nel 1984, in Svezia, con la Garelli che lo tiene anche per il 1985. E fa bene, perché Gresini conquista il titolo mondiale della 125. Da pilota, gli resta il rimpianto della stagione 1986, chiusa al secondo posto per soli 12 punti dietro a Luca Cadalora.
Ma nel 1987 nessuno riesce a stargli dietro. Vince dieci gare delle undici in calendario, e solo una foratura in Portogallo quando era al comando gli impedisce l’en plein. Salta quasi tutto il Mondiale 1988, gareggia poi con l’Aprilia e la Honda.
Corre nel 1990 come secondo di Loris Capirossi, campione del mondo a fine stagione. Il duello fra i due è accesissimo per tutto il Mondiale 1991, che chiude secondo dietro il compagno di squadra. E’ la sua ultima grande stagione. Abbandona le corse nel 1994, dopo 132 gare in 125, con due titoli mondiali, 21 vittorie, 47 podi, 17 pole position e 13 giri veloci.
“Dovetti scegliere se diventare un vecchio pilota o un giovane manager” ha raccontato. Ha scelto la seconda, e ha fondato il team Gresini Racing.
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Il team debutta nel 1997 in classe 500 con la soddisfazione del primo podio di Alex Barros sulla Honda NSR V a Donington. I podi l’anno successivo raddoppiano, poi nel 1999 il rapporto con la Honda si stringe. Il Gresini Racing diventa un riferimento per la classe 250 con Loris Capirossi protagonista. Il terzo posto finale nella quarto di litro è solo l’inizio.
Nel 2000 arriva un debuttante, Daijiro Kato, che in sella alla nuova NSR 250 stupisce tutti e nel 2001 conquista il primo titolo mondiale per il team Gresini Racing. Domina la stagione con undici vittorie e altri quattro podi. Nel 2002 Kato passa in MotoGP. Il team gestisce la Rc211V a partire dal GP della Repubblica Ceca e il giapponese viene eletto “Matricola dell’anno”.
La sua stella si spegne con il tragico e fatale incidente a Suzuka, nel 2003. Il compagno di squadra Sete Gibernau ottiene quattro vittorie e chiude la stagione da vice campione del mondo.
Il team è vice campione per tre anni di fila, fino al 2005. Con l’arrivo di Marco Melandri e Toni Elias, Gresini si conferma il manager di uno dei migliori team privati del Motomondiale. Nella stagione 2008 il coinvolgimento del Gruppo Alimentare San Carlo cresce e l’azienda milanese diventa il main sponsor del Team Honda Gresini. La squadra mette in pista l’esperto giapponese Shinya Nakano e porta al debutto in MotoGP il sammarinese Alex De Angelis. Nel 2010 Toni Elias, che con il team di Gresini aveva centrato la sua prima vittoria in carriera, diventa il primo campione del mondo della neonata Moto2.
Contemporaneamente Marco Simoncelli sceglie il Team San Carlo Honda Gresini per debuttare nella classe regina. “Sic” gara dopo gara acquista confidenza con la nuova moto e nel finale della stagione dimostra che oramai è in grado di competere con i migliori specialisti della categoria, fino al fatale incidente che lascia un vuoto difficile da colmare.
Il team rimane atti o in tutte le categorie anche nel 2012. I successi continuano. Nel 2014 l’esordiente Enea Bastianini viene eletto “Rookie of the Year” grazie ai tre podi conquistati a Barcellona, Brno e Silverstone. Il 2015 segna un anno di svolta. Il Gresini Racing diventa team ufficiale Aprilia in MotoGP.
Nelle ultime stagioni le soddisfazioni non mancano anche nelle categorie inferiori, in cui resta il rapporto con la Honda. Il 2018 è il punto più alto con l’en plein in Moto3. Jorge Martin vince il titolo piloti davanti al compagno di squadra Fabio Di Giannantonio, il team vince il Mondiale a squadre, Honda quello costruttori.
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Nel 2019, Gresini vince una nuova sfida, conquista il Mondiale nella prima stagione in MotoE, il Campionato per moto elettriche, grazie a Matteo Ferrari. A fine dicembre, il team si proiettava al futuro. Presente nella classe regina dal 1997, con un palmares di 41 podi, 14 vittorie e tre titoli di vice-campione del Mondo, dal 2022 tornerà team privato in MotoGP.
Il lungo ricovero del team manager non ha interrotto i piani di sviluppo anche per le categorie inferiori, presentati in questi giorni. In Moto2, il Team Gresini ha prolungato la collaborazione con la Federal Oil che dura dal 2012. Confermato Nicolò Bulega, torna nel team Fabio Di Giannantonio e punta al titolo.
In Moto3, invece, nuova livrea rossonera e nuova sponsorizzazione per quello che diventerà l’Indonesian Racing Team Gresini Moto3. Confermata però la coppia di piloti dell’ultima stagione: Jeremy Alcoba, miglior Rookie 2020, e Gabriel Rodrigo candidato al titolo mondiale. Proveranno a vincere anche per lui.
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