La collezione di Zak Brown, team principal McLaren, è ricchissima di auto da corsa e di supercar da strada comprese Ferrari, Porsche e Lamborghini
Daniil Ricciardo aveva fatto una scommessa con Cyril Abiteboul, team principal della Renault. Al suo primo podio per la scuderia francese, i due si sarebbero fatti lo stesso tatuaggio. Il podio è arrivato, il tatuaggio non ancora. “Ma lo faremo, presto o tardi” ha promesso l’australiano.
Con il nuovo team principal in McLaren, Zak Brown, non potrà fare lo stesso. “Eravamo a pranzo insieme, e mi ha parlato della sua paura degli aghi” ha detto Ricciardo. Magari, ha scherzato, la sua scommessa potrebbe riguardare uno dei pezzi della collezione di auto sportive di Brown, che nel suo “garage” vanta anche la Lotus 79 di Mario Andretti e due McLaren storiche: la MP4/6 di Ayrton Senna e la MP4-16 di Mika Hakkinen.
E sono solo alcune delle vetture da corsa che ha avuto modo di collezionare negli anni. La più antica è la March 701, prima monoposto di Formula 1 con un motore Cosworth V8, guidata da Jackie Stewart nel Mondiale 1970. Brown possiede anche la Lola T332 di Mario Andretti (1974), la Williams FW07B di Alan Jones, la Chevrolet Nova di Dale Earnhardt datata 1977.
Diversi i cimeli di Ayrton Senna: il go-kart del 1981, la Toleman TG-184 del 1984, la Lotus Renault Turbo del 1986. Tra le più recenti aggiunte, anche la FW11B, la Williams di Nigel Mansell.
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Notevole anche la sua dotazione di sportive da strada. La più recente perla della collezione è la McLaren Speedtail, la seconda tre posti della casa con il volante centrale, prodotta in appena 106 esemplari. Ha avuto anche un altro paio di McLaren, la 675LT e la P1, decisamente più aggressiva della Speedtail, con un’anima più propriamente da corsa.
La passione di Brown per la velocità non si ferma alle supercar della casa. Non possono mancare le Ferrari. Speciale la sua F50, uno dei soli trenta esemplari in giallo mai realizzati. E’ una sportiva iconica della casa di Maranello, dotata ancora di cambio manuale e di un motore V12 da 4,7 litri di cilindrata derivato dal propulsore della 641, la monoposto iscritta al Mondiale di F1 del 1990. La F50 si accompagna ad altre due supercar made in Maranello, la 275 GTS e la 599 GTO.
Brown è particolarmente legato anche alla Porsche 959, rimessa a nuovo dall’ex pilota Bruce Canepa. Prodotta in 300 esemplari tra il 1986 e il 1993, all’epoca non era in linea con i parametri di sicurezza imposti negli Stati Uniti. Importarla richiedeva una serie di procedure molto complesse. Canepa ha aiutato i co-fondatori di Microsoft Bill Gates e Paul Allen, fan della 959, nella campagna di lobbying per far passare la legislazione “Show or Display” che stabiliva linee guida per importare negli USA auto non in linea con gli standard federali di sicurezza.
Nella sua collezione anche un gioiello ancora più datato, una AC Cobra 289 con motore Ford V8. Nell’elenco anche una Austin Healey 100M del 1956, una Chevrolet Corvette C2 Split Window, la Jaguar E-Type. C’è anche una Honda NSX, una rarissima Bugatti EB110, una Lamborghini Aventador SV.
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