Jorge Martin debutterà in MotoGP nel team Pramac accanto a Johann Zarco. La carriera, le curiosità, lo stile di guida dello spagnolo
Jorge Martin, campione del mondo in Moto3 nel 2018, sarà uno degli osservati speciali in MotoGP nella prossima stagione. Debutterà in Ducati con il team Pramac Racing con l’obiettivo di finire in top-10 a fine anno e di essere eletto Rookie of the Year.
I sogni, ha detto al quotidiano spagnolo Marca, si realizzano uno dopo l’altro, come gli anelli di una catena. In Moto3 li ha soddisfatti tutti. In Moto2 ha centrato podi e vinto gran premi, ma non il titolo mondiale. “Se non fosse stato per il coronavirus e una gomma difettosa avrei sicuramente lottato per il titolo” ha detto. Nel 2020, infatti, ha saltato due gare dopo essere risultato positivo al test anti-Covid prima del GP San Marino e della Riviera di Rimini. Ha saltato due gare, tornando sul podio alla fine della stagione: terzo posto ad Aragon, secondo e primo a Valencia.
La carriera di Martin
“Ho sempre pensato che vincere fosse l’obiettivo da raggiungere. per quanto difficile possa sembrare, bisogna sempre inseguire i propri sogni” scrive sul suo sito ufficiale. Il suo comincia con il debutto nella Red Bull Rookies Cup 2012, anche grazie all’impegno della famiglia. I progressi sono da subito evidenti. Chiude secondo l’edizione 2013, si impone nel 2014.
In Moto3, gli manca costanza nelle prime stagioni con il Mapfre Mahindra Aspar. Dopo il Mondiale 2016 in cui ottiene solo un podio a Brno, passa al team di Fausto Gresini. Nel 2017 è il pilota con più pole della scuderia (9). Chiude il campionato con un successo a Valencia e altri otto podi.
Nel 2018 realizza il suo sogno. E’ campione del mondo della Moto3, davanti ai rivali Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi. Sette vittorie (Qatar, Americhe, Italia, Olanda, Germania, Aragona e Malesia), un secondo posto nel GP San Marino, un terzo in Austria fanno la differenza.
Viene così promosso in Moto2 con il team Red Bull KTM Ajo accanto a Brad Binder. Da rookie, sale due volte sul podio in Giappone e in Australia. Al secondo anno, il suo talento non sorprende più. Ottiene sei podi complessivi, chiude quinto con 160 punti e due gare saltate. Abbastanza per il salto di categoria.
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Lo stile di guida di Jorge Martin
Nella citata intervista a Marca, Martin si è descritto come un pilota composto, che sa essere aggressivo quando serve. La staccata è il suo punto di forza, e in Ducati potrebbe essere un importante valore aggiunto come dimostrano le difficoltà di Dovizioso nell’adattare il suo stile di frenata alle nuove gomme. “Riesco a dare gas abbastanza bene senza pregiudicare troppo l’uscita di curva, ma non ho la velocità di percorrenza che aveva Jorge Lorenzo” ha ammesso.
Lo spagnolo gli è stato molto vicino, ha raccontato. Tante volte si è allenato con lui e con suo padre, qualche volta è stato anche a casa loro. “Gli sarò sempre molto grato” ha ammesso.
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Jorge Martin Youtuber
Martin ha raccontato la preparazione per la prima stagione in MotoGP in un video su Youtube, in cui ha sintetizzato una giornata trascorsa al RedSand MX Park impegnato anche nel motocross sulla sabbia.
Per la prova, ha indossato una telecamera, per restituire al meglio la sensazione che si prova ad andare in moto e quanto sia difficile. Ma allo stesso tempo, per raccontare quanto si diverta a vivere la sua passione anche su un terreno per lui insolito.
MotoGP: perché deve cambiare numero
Finora ha gareggiato con il numero 88 in Moto3 e in Moto2. Ma non potrà mantenerlo in MotoGP. Probabilmente cambierà anche la linea di abbigliamento associata a Martinator.
Infatti, Miguel Oliveira, diventato il primo portoghese a vincere una gara in MotoGP l’anno scorso, ha già lo stesso numero sul cupolino. Dunque lo spagnolo, con poca fantasia, ha scelto di passare al numero 89.