Il dottor Claudio Costa racconta la sua carriera nel mondo delle corse e dà un giudizio pesante su Marc Marquez
Fino al 2014 è stata la figura rassicurante per tutti i piloti. Il dottor Claudio Costa, l’ideatore della clinica mobile, è stato il riferimento per il mondo delle moto. Saperlo lì, a bordo pista, rassicurava i piloti: subito pronto a salvare vite, così come a rimetterli in sesto dopo ogni infortunio. Assecondava i loro sogni e per questo in tanti gli hanno riconosciuto gratitudine. Non Marc Marquez, almeno stando a quanto lo stesso Costa ha dichiarato in una intervista alla ‘Gazzetta dello sport’.
Parole che ritornano all’incidente dello scorso anno del pilota spagnolo, all’incredibile calvario che lo ha portato a saltare l’intera stagione, a sottoporsi a tre interventi chirurgici e a mettere il dubbio la sua presenza per l’inizio del motomondiale 2021. Una trafila di sofferenza che secondo il dottor Costa si sarebbe potuta evitare, se soltanto il pilota Honda lo avesse interpellato. “Marquez mi ha insegnato che la riconoscenza non è di questo mondo“, il giudizio netto del medico che domani compirà 80 anni.
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Claudio Costa indica come Doohan e Capirossi i piloti a cui si è legato di più e lancia una frecciata a Marc Marquez, colpevole di non aver chiesto il suo aiuto quando si è infortunato lo scorso anno a Jerez. “Dopo che nel 2013 lo ho aiutato a vincere il Mondiale, mi sarei aspettato che mi chiamasse quando ha avuto bisogno“. Per lui, rimetterlo in pista con una placca nel braccio è stato un errore: “Era chiaro che non poteva tornare a correre così. Avrebbero dovuto mettergli un chiodo. Allora avrebbe corso e vinto il titolo“.
Decisamente positivo, invece, il giudizio su Valentino Rossi: “Un grandissimo. Il suo segreto è che ha corso divertendosi“. Un rapporto che va avanti da quanto il pilota di Tavullia era bambino: “Conoscevo suo padre. Curavo Vale quando cadeva facendo le gare con il motorino a Tavullia. Un giorno – racconta il dottor Costa – la madre mi disse che desiderava che Valentino prendesse un titolo di studio“. La risposta? “Le dissi che avrebbe vinto più titoli correndo con la moto“.
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