Porta subito ad alcune conseguenze concrete la decisione della Liguria di dare un giro di vite agli ingressi in Riviera
Ha subito avuto conseguenze piuttosto serie la decisione da parte della provincia di Imperia e della Regione Liguria di dare un giro di vite agli ingressi alla frontiera di Ventimiglia dopo l’assalto a ristoranti e lungomare di San Valentino.
La domenica di San Valentino era coincisa con la decisione da parte della regione di tornare a un regime estremamente regolamentato inserendo tutto il territorio in zona arancione. Un provvedimento necessario a causa degli ultimi dati sulla pandemia che non erano per nulla migliorati nel corso delle ultime settimane. In modo particolare a Genova e in provincia di Imperia. Tuttavia, a causa delle poche ore intercorse tra la firma e l’attuazione del provvedimento, la stragrande maggioranza di ristoratori avevano deciso di tenere aperto rispettando le prenotazioni che avevano già ricevuto.
Dalla Francia erano entrati in Liguria migliaia di turisti che avevano invaso Sanremo, Bordighera, Arma e tutta la Riviera fino ad Alassio e Andora. Un motivo di ulteriore preoccupazione che ha portato a contromisure estreme richieste dal prefetto di Imperia, Antonio Intini.
Di qui la decisione di chiudere le frontiere a tutti i turisti con l’impiego di una vera e propria task force non solo al confine ma anche ai caselli autostradali delle principali città della riviera ligure.
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I controlli nel corso dei primi giri di attivazione del provvedimento sono stati migliaia. Centinaia le auto con turisti francesi intenzionati a varcare il confine per vivere un paio di giorni di vacanza in Riviera ligure che sono state respinte.
Massiccio il dispiegamento di forze dell’ordine con centinaia di carabinieri, agenti di polizia di stato, locale e stradale impegnati tra posti di blocco e controlli.
Posti di blocco sono stati dislocati non soltanto in Autostrada sulla A10 ma anche alla stazione di Ventimiglia dove tutti i treni in arrivo dalla Francia sono stati perlustrati e verificati dai militari secondo un calcolo approssimativo sulla base di dati ufficiali forniti dalle forze dell’ordine gli ingressi in Liguria. In questo modo, secondo dati ufficiali delle forze dell’ordine, almeno la metà degli ingressi in frontiera sarebbero stati respinti. Erano tutti turisti.
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Tantissimi quelli che avevano deciso di entrare in Liguria solo per fare shopping tra centri commerciali e outlet, tutti rispediti a casa.
La Liguria resterà in zona arancione fino a tutto il 28 febbraio.
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