Ernst Loof vanta la carriera più breve nella storia della Formula 1. Particolare anche la storia di Marco Apicella.
Nel 1993, accanto a Rubens Barrichello, la Jordan punta su Ivan Capelli. Cercano entrambi riscatto. Il team deve dimenticare la pessima stagione 1992, dovuta alla scelta fallimentare di affidarsi ai motori Yamaha, il pilota italiano un’annata altrettanto difficile in Ferrari. La Jordan-Hart va bene ma non benissimo. Soprattutto Capelli fatica, litiga con il fumantino boss della scuderia, e dopo due gare abbandona la Formula 1. Non va meglio all’esperto Thierry Boutsen, appiedato dopo dieci gare. Prima del GP a Monza, Jordan è di nuovo senza un secondo pilota.
Offre il volante a Marco Apicella, bolognese che si è trasferito in Giappone nelle ricche formule locali dopo un lungo periodo tra F3 italiana e F3000. Apicella si qualifica con il 23mo tempo, a cinque decimi da Barrichello. A 28 anni, può finalmente debuttare in Formula 1.
Non parte male, guadagna anche un paio di posizioni prima di impostare la prima curva. Ma non fa in tempo a frenare. JJ Lehto, al volante della Sauber-Ilmor, sbaglia la frenata. Ne nasce un tamponamento che travolge la Footwork di Suzuki, poi la Larrousse di Alliot e le due Jordan. La carriera di Apicella in Formula 1 dura 800 metri. L’anno successivo, sarà campione nella ricca Formula Nippon.
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Tuttavia, quello di Apicella non è un record nella storia della Formula 1. Nella storia del circus, si ricorda una carriera molto più breve. Siamo agli anni del bianco e nero, i primi della Formula 1 moderna. Al GP di Germania del 1953 debutta Ernst Loof sulla Veritas.
Loof era il responsabile dell’area corse della BMW nel 1940, quando la casa tedesca torna a partecipare alla Mille Miglia organizzata su un percorso diverso dal solito: un circuito di 167 chilometri che tocca Brescia, Cremona e Mantova da ripetere nove volte. Loof ha raggiunto in anticipo l’Italia, con due Coupé, una Roadster e i piloti per familiarizzare con il percorso. Ha stabilito il quartier generale, il box della scuderia, a Castiglione, 25 chilometri fuori Brescia.
E’ un trionfo. Vincono Fritz Huschke von Hanstein e Walter Baumer su una BMW 328 berlinetta Touring. Hanno percorso 1486 km in 8 ore, 54 minuti, 46 secondi e 6 centesimi. La velocità media di 166,723 chilometri orari è la più alta mai registrata fino a quel momento nella Mille Miglia. Le BMW occupano quattro dei primi sei posti. Terza si piazza la 328 roadster Mille Miglia di Adolf Brudes e Ralph Roese, quinta e sesta le altre due auto del team: le guidano Fritz Wencher con Rudolf Scholtz e Willi Briem con Uli Richter.
Loof, che è anche pilota, fa il suo esordio tredici anni dopo in F1 sul circuito del Nurburgring nella pista Nordschleife, da 22,810 chilometri. Si qualifica con il trentunesimo tempo, a quasi due minuti e mezzo dal primo. Ma la sua gara due metri. Poi la macchina si ferma, per un problema alla pompa del carburante. In Formula 1 non correrà mai più.
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