Domenica si corre la Daytona 500 e la memoria di tutti ritorna al 2001, al giorno della morte del grande Dale Earnhardt a causa di una tragica fatalità
La Dayona 500 rappresenta un momento di grande importanza per tutti gli appassionati della Nascar. Intanto perché quest’anno riapre la stagione. Poi perché questo evento arriva dopo le tensioni razziste dello scorso anno. L’episodio del cappio comparso nel box di Bubba Smith a Talladega (Alabama) fa ancora notizia.
Daytona 500, nonostante tutto
Daytona 500 arriva pochi giorni dopo una 24 Ore che ha riacceso i motori e la passione dei fan americani dopo una stagione disgraziata, dominata dalla pandemia e dalla sue conseguenze.
Ma il motivo per cui l’autodromo di Daytona torna alla memoria collettiva è soprattutto legato alla tragica scomparsa di Dale Earnhardt, uno dei piloti più vincenti di sempre nella storia della serie. Il suo #3 per gli sportivi americani rappresenta qualcosa di più di un semplice simbolo.
Dale Earnhardt è stata un’autentica leggenda, capace di vincere come pochi altri e forse come nessun altro sotto l’aspetto della qualità della guida, dell’aggressività, del coraggio. Paradossalmente il modo in cui Dale Earnhardt perse la vita fu altrettanto simbolico, uno degli incidenti più grotteschi e insensati nella storia della Nascar.
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Dale come Ayrton
Il report commissionato ai periti dalla Nascar per capire come Dale Earnhardt avesse perso la vita è costato molti milioni di dollari. I cronisti quando lo descrissero dissero che “lo schianto non era stato poi così drammatico”, ipotizzando che le sue conseguenze dovessero essere minime. E invece finì in tragedia, costringendo la Nascar a rivedere tutte le sue procedure di sicurezza sui piloti. Un po’ com’era accaduto anni prima per la Formula 1 dopo la morte di Ayrton Senna a Imola.
Era il 21 agosto del 2001, ultimo giro. Dale Earnhardt è terzo dietro a suo figlio Dale Earnhardt Jr. e Michael Waltrip. Un clamoroso incidente al 180esimo giro coinvolge 18 piloti: Dale ne esce indenne e si invola verso la bandiera a scacchi. Nella lotta al vertice si inserisce anche Sterling Marlin. Dale protegge la scia del figlio per consentirgli di andare a vincere. Marlin tocca la coda dell’auto di Earnhardt Sr. che perde il controllo. La traiettoria della vettura assume un cosiddetto effetto pendolo e trascina la sua Chevrolet nell’angolo alto della pista dove arriva a grande velocità Ken Schrader. L’impatto tra le auto è violento e trascina entrambe le vetture giù dal banking sul prato. Ma l’attenzione di tutti è per la volata dove Waltrip ottiene la sua prima vittoria in carriera.
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Lo shock
Quando le telecamere si accertano delle condizioni di Dale Earnhardt si intuisce il peggio. Il pilota è senza maschera, pieno di sangue, svenuto. Schrader è il primo a prestargli soccorso. Dale Earnhardt viene soccorso quasi di nascosto dal figlio che viene tenuto lontano e portato verso la zona della premiazione. La morte è stata istantanea: ma nessuno ha il coraggio di prendersi la esponsabilità del tragico annuncio. Earnhardt viene estratto dalle lamiere della sua #3 e portato all’Halifax Medical Center dove venne dichiarato morto alle 17.16. Mike Helton alle 19 terrà una conferebza stampa per annunciare la tragica notizia al mondo intero.
La morte verrà sancita come ‘accidentale’ dopo quasi un anno di indagini. Si capirà che una delle cinture di sicurezza non aveva retto all’urto. Ma la conseguenza sarebbe stata una frattura del cranio indipendentemente dalla cintura di sicurezza.
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Il #3
Quest’anno ricorrono vent’anni da quel tragico incidente. La Nascar da allora ha rivoluzionato tutti i propri sistemi di sicurezza. Il suo #3 non è mai stato ritirato ma molti piloti hanno scelto di usare lo #03 proprio per non ledere il mito di Dale Earnhardt cui quel numero è legato per sempre. La bandiera con il #3 è ancora oggi una delle più vendute in tutti gli autodromi della Nascar.
La cronaca degli ultimi minuti della Daytona 500 del 2001, ci si rende conto del grave incidente di Dale Earnhardt solo dopo alcuni minuti, contemporaneamente suo figlio è secondo alle spalle di Waltrip