Spostamenti tra Regioni, divieto in scadenza: le ipotesi dal 16 febbraio

Si avvicina la scadenza del divieto agli spostamenti tra Regioni, prevista il 15 febbraio. Ecco quale potrebbe essere la decisione in attesa della formazione del nuovo governo.

spostamenti tra Regioni
Auto in viaggio (Foto: Getty Images)

Si avvicina la scadenza del divieto agli spostamenti tra Regioni prevista per il prossimo 15 febbraio. Al momento non ci sono ancora grandi certezze su quello che accadrà dopo quella data visto che tutto dipenderà dalle consultazioni che sta portando avanti il premier incaricato Mario Draghi per la formazione di un nuovo governo. L’ipotesi più probabile sembra però quella di un’ulteriore proroga, almeno fino al prossimo 5 marzo.

Non si tratta di un giorno casuale, visto che è quello in cui scadono le ultime misure adottate dal governo Conte, che spetterà poi al nuovo esecutivo valutare in collaborazione con il Cts, il Comitato Medico Scientifico, che in questi mesi ha collaborato attivamente con il Ministero della Salute per individuare i provvedimenti più adeguati per evitare che potesse esserci un’ulteriore impennata dei contagi.

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Spostamenti tra Regioni: probabile la proroga del divieto

Un ulteriore monitoraggio in merito all’evoluzione della curva epidemiologica è previsto, come di consueto venerdì prossimo, 12 febbraio, sulla base degli ultimi dati che saranno comunicati dalle varie Regioni. La diffusione delle varie varianti del virus, ritenute più contagiose e che ha già costretto ad adottare alcune “zone rosse” mirate, spinge però alla massima cautela. Un ulteriore allentamento delle misure potrebbe infatti provocare conseguenze che non devono essere sottovalutate.

Gli esperti, infatti, temono che concedere ulteriore libertà di movimento (al momento si può uscire dalla propria Regione di residenza solo per motivi di lavoro, salute o necessità, che devono comunque essere motivate tramite aautocertificazione) sia da escludere. La decisione che sarà presa dipendenderà anche dalla situazione politica del Paese a ridosso della scadenza del divieto. Se il nuovo governo non dovesse avere ottenuto la fiducia e giurato, spetterà a Giuseppe Conte, che deve essere considerato premier fino a nuovo insediamento, gestire la situazione. In occasione delle sue ultime dichiarazioni il premier dimissiorario si era detto intenzionato a prorogare il blocco.

 

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