Alberto Cei, psicologo e professore, ha analizzato quanto successo a Marc Marquez e auspica un percorso psicologico per tornare al massimo della condizione.
Sicuramente nel campionato MotoGP 2021 rivedremo Marc Marquez in pista e questo è importante. Però non è ancora chiaro quando risalirà sulla Honda RC213V e che condizioni fisiche lo ritroveremo.
Stando a quanto trapelato in queste settimane, difficilmente il pilota spagnolo sarà al via del Mondiale in Qatar a fine marzo. Possibile che salti le prime gare e rientri nelle gare europee, a Portimao (16 aprile) oppure a Jerez (29 aprile). Ma notizie più certe arriveranno solo verso fine febbraio, in base all’evoluzione del recupero dell’otto volte campione del mondo.
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Alberto Cei, psicologo e professore all’Università di Tor Vergata e presso l’Università Telematica San Raffaele, è stato interpellato da MowMag.com per commentare quanto successo Marquez: «Mi colpiva la regolarità delle sue cadute, come fosse normale che cadesse e risalisse in sella. Lo ha portato a sentirsi immune dagli infortuni. Credo avesse bisogno di capire di essere fallibile e di quel bagno di umiltà che questo infortunio sembra avergli dato ».
Cei nell’analizzare la situazione del pilota Repsol Honda MotoGP fa un’altra importante considerazione: «Il fatto di aver visto un infortunio banale trasformarsi in qualcosa di più serio può portare a un’alternanza di depressione, rabbia e paura di non tornare quello di prima. È normale. Spero abbia già iniziato un percorso psicologico e che abbia dei professionisti al suo fianco. Il fatto di non farsi aiutare sarebbe un’inutile chiusura mentale».
Il professore, consulente di diversi sportivi, conferma anche che servirà del tempo a Marquez per ritrovare la migliore condizione fisica e anche la convinzione agonistica. Il ritorno al 100% dal punto di vista psico-fisico non può essere immediato dopo quanto successogli nel 2020.
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