Sylvester Stallone e il film Driven: dalla Formula 1 alla … Cart

Sylvester Stallone e il mancato film sulla Formula 1. Come è nato Driven, uscito nelle sale nel 2001.

Formula 1, perché Bernie Ecclestone bocciò Sylvester Stallone: il flop Driven (foto Getty)
Formula 1, perché Bernie Ecclestone bocciò Sylvester Stallone: il flop Driven (foto Getty)

Sylvester Stallone avrebbe voluto realizzare un film sulla Formula 1. Tra il 1998 e il 1999 si vedeva spesso l’attore celebre per aver dato volto e corpo al pugile Rocky durante i gran premi. “Ho conosciuto anche Bernie Ecclestone, all’inizio sembrava davvero entusiasta” avrebbe poi dichiarato alla rivista inglese CAR.

L’attore ha spiegato di essersi scontrato con richieste troppo esose per le licenze, e di avere per questo modificato il progetto originario. Ovvero, ha spostato la sceneggiatura dal mondo della Formula 1 alla CART. 

Nacque così Driven. Il film ha incassato poco più della metà di quello che è costato. La resa finale ha evidentemente tradito la promessa di Stallone. “E’ importante che il film renda accuratamente il vero spirito della CART, l’emozione, la velocità, la tecnologia e il glamour delle corse della Champ Car” diceva alla presentazione.

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Il risultato è stato ben al di sotto delle attese. Il prodotto finale contiene comunque tracce della sua ispirazione originaria. Tra i piloti, infatti, figura un tedesco molto concentrato su se stesso, interpretato da Til Schweiger. Si chiama Beau Brandenberg, ed è chiaramente ispirato a Michael Schumacher.

Forse il personaggio più chiaramente legato al mondo della Formula 1 è il team manager interpretato da Burt Reynolds, Carl Henry. Si tratta di un personaggio ossessionato dalla vittoria, che guida la scuderia da una sedia a rotelle. La figura di Frank Williams in filigrana si intravede chiaramente.

Il film ha ricevuto critiche in gran parte negative come dimostrano le candidature ai Razzie Awards del 2001. La sceneggiatura originale si è rivelata evidentemente debole, e inadatta a conquistare l’apprezzamento degli appassionati delle corse. Una reazione molto diversa rispetto a quella che ha accompagnato l’uscita di Rush. Il capolavoro sulla rivalità tra Niki Lauda e James Hunt di Ron Howard si basa, al contrario, su una storia vera e si esalta nella realisticità della ricostruzione delle scene delle gare.

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