Red Bull, ipotesi power unit Renault: il parere di Franz Tost. Il team principal dell’Alpha Tauri è spettatore interessato della scelta della casa madre
Red Bull e Renault sono state un’accoppiata tra le più vincenti nella storia della Formula 1. Prima dell’avvento dell’era ibrida nel 2014 e il conseguente dominio di Lewis Hamilton (intervallato nel 2016 da Rosberg) la casa austriaca conquistò ben 4 titoli filati. Era il periodo di Vettel e Webber, con il tedesco in grado di portare a casa tutto tra il 2010 e il 2013. Nemmeno la Ferrari di Fernando Alonso riuscirono a fermare l’egemonia, frutto anche per l’appunto dei propulsori della casa francese. Dopo la separazione, però, il motorista transalpino ha deciso di mettersi nuovamente in proprio e gareggiare con il team che verrà denominato Alpine dalla prossima stagione. Il binomio Red Bull-Honda non ha portato le stesse soddisfazioni e per di più si interromperà bruscamente al termine del 2021. I giapponesi si ritirano dal Circus e Chris Horner sta spingendo per il congelamento delle power unit già nel 2022. Ciò consentirebbe agli uomini di Dietrich Mateschitz di sopravvivere in F1 sino al cambio regolamentare del 2025 o 2026.
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In attesa di capire se il congelamento sarà approvato anche da Ferrari, oltre che da Mercedes (Toto Wolff ha già dato parere positivo), la Red Bull sta vagliando tutte le ipotesi sul piatto. Ultimamente si era parlato di un possibile clamoroso ritorno proprio al fianco di Renault, cercando di rinverdire i fasti di un tempo. A spegnere le possibili fantasie c’ha pensato però Franz Tost. Il direttore dell’Alpha Tauri, parlando a Motorsport-Magazin.com, ha bocciato l’idea.
“La Renault ha una squadra ufficiale. Mi sembra davvero difficile che possa concedere una power unit competitiva ad un diretto concorrente. La Red Bull e Mateschitz hanno esigenze diverse. Vogliono competere nel campionato del mondo e cercano una power unit che sia di livello top“. L’unica via, anche secondo il manager austriaco, resta quindi il blocco allo sviluppo dei motori. Ipotesi che sta facendo discutere e su cui ancora non c’è un accordo. Entro fine febbraio se ne saprà certamente di più.
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