Pochi giorni fa il circuito di Termas de Rio Hondo, in Argentina, è stato teatro di un incendio di vaste proporzioni. I primi rilievi hanno permesso di evidenziare la causa.
L’autodromo di Termas de Rio Hondo, in Argentina, che solitamente ospita la gara del Motomondiale, è stato teatro nella notte di venerdì 5 febbraio di un incendio di vaste dimensioni che ha provocato danni ingenti. È stata l’area dove si trovano i box quella che ha subito le conseguenze maggiori, ma fortunatamente non ci sono stati feriti.
La copertura assicurativa su cui può contare il circuito permette comunque ai gestori di rientrare nelle spese, ma si vuole fare il possibile affinché la gara, in programma a novembre, possa tenersi regolarmente. La voglia di regalare agli appassionati un evento che si è spesso dichiarato decisivo ai fini della classifica dopo l’assenza in calendario nel 2020 è forte e si farà il possibile affinché questo possa accadere.
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I gestori del circuito argentino hanno deciso di muoversi sin da oggi per cercare di rimediare ai danni provocati dall’incendio. Pur mancando ancora diversi mesi alla gara, non ci sono ancora certezze. E non è solo il rogo il fattore che potrebbe condizionare la decisione finale. Anche l’evoluzione della pandemia, infatti, potrebbe avere un ruolo decisivo. La campagna di vaccinazione contro il Covid-19 potrebbe rivelarsi determinante per preservare la salute di piloti e addetti ai lavori, ma non si sa ancora se il Gran Premio potrà svolgersi con la presenza del pubblico. Se questo non fosse possibile Dorna potrebbe sostituire l’appuntamento sudamericano con un altro per la mancanza di introiti.
Secondo i primi riscontri effettuati sul posto, ad avere provocato il rogo sarebbe stato un corto circuito. In quel momento, infatti, erano presenti alcuni operai che stavano eseguendo dei lavori di saldatura. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco si è fortunatamente rivelato determinante per ridurre la portata dei danni, oltre che per evitare che non ci fossero persone coinvolte direttamente.
“Serve tempo per ricostruire l’area danneggiata, vorremmo che i programmi fossero rispettati e poter ospitare la MotoGp a novembre” – sono le parole di Hector Farina, direttore del circuito.
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