Formula 1

Ferrari, il circuito privato di Fiorano per i Test: storia, layout e curiosità

Le caratteristiche e le curiosità sulla pista di Fiorano di proprietà della scuderia Ferrari. Qui il Cavallino testa le sue monoposto

Fiorano, il circuito privato per i test della Ferrari: storia, layout e curiosità

Dal 1972, la Ferrari può contare per i test su una sua pista di proprietà. E’ il circuito di Fiorano, un circuito utilizzato per collaudare le vetture da competizione e gran turismo del Cavallino Rampante, per l’allenamento anche dei piloti e della scuderia di Formula 1. Non si può accedere all’impianto, se non attraverso i servizi navetta gestiti dal Museo Ferrari Maranello.

Il tracciato di Fiorano, la pista Ferrari

La costruzione di un impianto dedicato è diventata un’esigenza sentita alla fine degli anni Sessanta. Prima infatti le Ferrari venivano collaudate all’aerautodromo di Modena, che però era utilizzato anche come aeroporto, come circuito per gare di auto e moto, e come sede della scuola per piloti di Piero Taruffi.

Disegnato da Ugo Cavazzuti su indicazioni precise di Enzo Ferrari, la pista presenta quattordici curve equilibrate tra destra e sinistra e una chicane lungo i suoi 3,021 chilometri. Le curve hanno un raggio variabile e possiedono caratteristiche diverse, se ne trovano con uno e con più punti di corda.

Il tracciato si sviluppa come una successione tratti pensati per somigliare a punti salienti di classici circuiti europei, in modo da essere indicativo del comportamento delle monoposto del Mondiale di Formula 1.

Si incontrano tornanti stretti, cambi di direzione per mettere alla prova la monoposto quando sollecitata da forze centrifughe. Tra la curva sei e la sette, poi, c’è anche un tratto in salita in modo da verificare la stabilità e l’aderenza.

L’efficienza aerodinamica della vettura emerge nel tratto compreso tra le curve 10 e 14, mentre la 15 può fornire indicazioni utili in termini di trazione e di potenza del motore in fase di accelerazione.

IL LAYOUT DI FIORANO, VIDEO – CLICCA QUI

Le curiosità della pista

La pista di Fiorano (foto Getty)

Fino alla sua morte nel 1988, Enzo Ferrari ha mantenuto una base all’interno del tracciato. Ha continuato fino all’ultimo a guardare le sue monoposto sfrecciare dalle finestre della casa colonica ristrutturata con la facciata bianca e le finestre in immancabile rosso Ferrari.

Il circuito è dotato di un sistema di telemetria e dispone di dieci telecamere fisse in modo da riprendere i test e da fornire tutti i dati ai box. Dal 2000, è anche attivo un sistema di irrigazione che raccoglie l’acqua piovana e può allagare la pista simulando così le condizioni di guida sul bagnato.

Anche il layout è cambiato nel corso degli anni. Il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ha ricordato in un’intervista al podcast della Formula 1 “Beyond the grid” quanto sia stato importante Michael Schumacher.

Nel giorno del suo primo test a Fiorano, infatti, il tedesco non riuscì a percorrere in maniera ottimale la prima curva. E ha chiesto a Jean Todt di modificarla, in quanto troppo diversa da tutte le altre del Mondiale. E dunque non più così utile a prevedere il comportamento della monoposto nel corso della stagione.

Alessandro Mastroluca

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