Il settore dei camper non ha minimamente risentito della crisi nel 2020. Anzi, i dati sono stati positivi sia per quanto riguarda la produzione sia per le vendite.
Il 2020 è stato inevitabilmente influenzato dall’emergenza sanitaria, tuttora in corso, che ha condizionato gli spostamenti. Il lockdown adottato soprattutto in primavera ha costretto gran parte degli italiani a restare a casa e a ridurre così l’utilizzo della propria auto, ma anche dei mezzi pubblici, normalmente sfruttati con cadenza quotidiana per raggiungere il proprio posto di lavoro o di studio. A farne le spese sono stati tantissimi settori, a partire dalle case automobilistiche, molte delle quali hanno subito una contrazione netta delle vendite dettata dalla minore capacità di acquisto di molti famiglie.
In questo scenario c’è però un dato che potrebbe apparire quasi sorprendente. I camper hanno fatto registrare un’impennata nel numero di persone che hanno scelto non solo di utilizzarli per le vacanze (molti li hanno ritenuti più sicuri rispetto a treni o aerei), ma anche da parte di chi ha deciso di acquistarli. Un’occasione per alcuni di togliersi uno sfizio e di adottare un sistema differente dall’ordinario per i propri viaggi.
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Camper, che passione: dati positivi per le vendite
Nonostante una crisi economica generale, i produttori di camper possono sorridere. Nell’arco del 2020, infatti, sono stati immatricolati 6.545 nuovi camper. Un numero tutt’altro che irrilevante rispetto all’anno precedente, che fa segnare un +7,44%. Questa situazione ha così spinto diverse aziende a modificare parzialmente i propri piani: anche la produzione è aumentata dell’1%.
Non si tratta comunque di una situazione generale di cui ha beneficiato esclusivamente il nostro Paese, è bene precisarlo. L’80% dei camper prodotti (si parla complessivamente di 20 mila unità) è stato infatti destinato all’esportazione, Germania in modo particolare.
Analizzando le preferenze degli utenti c’è un altro dato che può fare riflettere. Molti, infatti, hanno preferito puntare sui veicoli di dimensioni ridotte, di poco più grandi rispetto a un’auto, ma che possono rivelarsi adatti ad esempio per una famiglia numerosa che si sposta frequentemente al completo.
Gli esperti del settore sono convinti che non si tratti comunque di una situazione isolata, ma che possa ripetersi anche in questo nuovo anno. “Stiamo ricevendo moltissimi preordini da parte dei concessionari – sono le parole di Simone Niccolai, presidente dell’associazione produttori caravan e camper –. La domanda resterà alta e la pandemia non è l’unica motivazione. L’andamento delle vendite potrebbe essere positivo anche nel 2021, siamo ottimisti“.
Un beneficio importante anche per la nostra economia, soprattutto per la Toscana, dove si concentrano la maggior parte delle aziende. I lavoratori del settore sono oltre 7 mila, con un fatturato annuale che si avvicina al miliardo di euro, a cui si deve poi aggiungere tutto l’indotto.