Nikita Mazepin. La squalifica della Russia per doping di stato influirà anche sulla prossima in stagione in Formula 1 del pilota Haas
Nikita Mazepin (Getty Images)Si arricchisce di un elemento molto importante l’intricata vicenda che vede al centro dell’attenzione la Russia, squalificata dal CAS per la vicenda del doping di Stato coordinato dalle federazioni nazionali, e per gli insabbiamenti sugli appalti e i voti di scambio relativi alle Olimpiadi di Sochi.
Russia cancellata dal vocabolario sportivo
Inizialmente gli anni di squalifica per gli atleti russi, di tutte le discipline riconosciuti dal CIO e per qualsiasi competizione ufficiale, dovevano essere quattro. Poi sono stati dimezzati, ma il 2021 e il 2022 rientrano nell’embargo. Niente atleti russi alle prossime Olimpiadi – che si spera saranno confermate, a Tokyo – per questa estate.
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Mazepin neutrale e senza bandiera
Nel frattempo la RAF, la federazione automobilismo sportivo russa, ha ricevuto dalla FIA i chiarimento necessari. Ci sono alcune novità interessanti. Sicuramente, come anticipato, Mazepin, non potrà correre con la bandiera russa né quest’anno e nemmeno l’anno prossima. La soluzione potrebbe essere farlo correre con la bandiera dell’Unione Europea. Mazepin, come tutti i piloti della FIA – inclusi Formula E, WRC, WEC e WRX – non potranno essere denominati ‘russi’.
Il termine consentito sarà ‘atleta neutrale proveniente dalla Russia’. Sarà consentito l’acronimo RAF, che sta per “Russian Automobile Federation”. Consentito il tricolore russo su caschi e tute. Non l’inno e nemmeno la bandiera. In compenso è salvo il GP di Russia di Sochi che potrà mantenere la sua denominazione. Il contratto di Sochi è stato firmato nel 2019 per cinque anni, prima della sanzione. E dunque deve essere rispettato. Il Gran Premio, a meno di decisioni diverse da parte degli organizzatori, resterà il GP di Russia.
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Salvo il GP di Russia
Ai tifosi sarà consentito di andare al circuito con le loro bandiere nazionali ma l’inno russo non potrà essere eseguito nemmeno a Sochi e sul circuito la bandiera non potrà essere esposta dagli organizzatori. I funzionari di Stato, Vladimir Putin compreso, per ora sono dichiarati ‘non graditi e nemmeno ammessi’. La F1, in accordo con la FIA, ha chiesto che a Sochi non ci siano funzionari politici e governativi, che non vengano invitati.
Singolare il caso che riguarda il pilota junior della Ferrari, Robert Shwartzman che invece sarà autorizzato a correre ancora sotto la bandiera russa in Formula 2, in quanto non si tratta di un campionato mondiale FIA, il che lo esclude dalla sentenza dell’arbitrato sportivo.