Hayden nella Motorsport Hall of Fame: il riconoscimento negli USA

Nicky Hayden continua a essere nel cuore di tutti gli appassionati di due ruote: ora gli USA hanno deciso di premiarlo con un nuovo importante riconoscimento.

Hayden
Nicly Hayden (Foto: Getty Images)

A distanza di quasi quattro anni dalla sua scomparsa, Nicky Hayden, vittima di un terribile incidente in Emilia Romagna mentre si stava allenando in bicicletta, continua a essere nel cuore di tutti gli appassionati di sport. Il “Kentucky Kid”, come veniva soprannominato, si è sempre dimostrato determinato ma rispettoso con gli avversari e ha lasciato inevitabilmente un vuoto nel mondo delle due ruote. Nonostante tutto, i riconoscimenti non mancano, indipendentemente dai risultati ottenuti in carriera.

Lo statunitense, che ha conquistato il titolo di campione del mondo nel 2006, è infatti stato inserito nella Motosports Hall of Fame of America, il massimo per un motociclista statunitense. Questo si aggiunge al ritiro del suo numero, il 69, e alla scelta di dedicargli la curva 18 di Austin, chiamata “Hayden Hill”.

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Un nuovo riconoscimento per Nicky Hayden: un campione indimenticato

Pur avendo conquistato un solo titolo nella sua esperienza nel Motomondiale, Hayden è entrato di diritto nella storia della MotoGp. In quell’anno, infatti, si era trovato a lottare con avversari fortissimi e all’apice della propria carriera. Basti fare i nomi di Loris Capirossi, Valentino Rossi, Marco Melandri e Dani Pedrosa, giusto per citarne alcuni. Ma ad avere lasciato un segno è stata anche la sua umanità. D

Questo ultimo riconoscimento, ufficializzato da Owensboro Times (testata locale originaria della sua città) non può che essere motivo di soddisfazione anche per la sua famiglia: “La nostra famiglia e quella di Nicky è orgogliosa. Siamo onorati“.

Prima di lui in questa lista possiamo trovare campioni illustri, quali Eddie Lawson. Oppure, Jeremy Mc Grath. Ancora, Gary Nixon, Fred Merkel, Wayne Rainey, Kevin Schwantz, Bubba Shobert, Scott Parker. Poi Mario Andretti, Jim Clark, Nigel Mansell

 

 

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