Rapper di fama mondiale e con un grande patrimonio a disposizione, Pitbull ha coronato il suo sogno finanziando una grande scuderia Nascar
Produttore di enorme successo, oltre dieci milioni di album venduti, quasi 100 milioni di canzoni scaricate a pagamento, Pitbull ha un patrimonio di oltre 100 milioni di dollari, e ha investito tanti soldi in una scuderia Nascar.
Pitbull – al secolo Armando Christian Perez, 40 anni appena compiuti – è entrato nel mondo delle corse automobilistiche in grande stile. La sua scuderia è la Trackhouse Racing, il suo socio è Justin Marks, ex pilota professionista che da tempo stava cercando di creare una scuderia tutta sua. Il team parteciperà a tutto il calendario della Nascar Cup Series.
Pitbull è stato accolto nel mondo delle corse con tutti gli onori: sarà Grand Marshal della Daytona 500 del 14 febbraio in occasione dell’esordio del suo pilota, Daniel Suarez. E lui sogna la prima vittoria della sua scuderia fin dalla prima gara: “Che si tratti di dischi, musica live o sport il mio scopo è quello di unire le persone, emozionarle. Nei tempi che stiamo vivendo oggi l’unità è l’unica cosa che conta. La cosa più importante abbattere le barriere è far sapere a tutti che c’è solo una razza leader, è la razza umana”.
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Pitbull condivide molto della campagna “black lives matter” che la F1 ha fatto propria: “La Nascar è il posto giusto per il mio messaggio. Le gare servono solo a condividere, creare occasioni di incontro e di cultura. Vogliamo solo che la gente torni a incontrarsi e divertirsi. Cercavo un coinvolgimento a un livello più alto. E poi adoro le auto da corsa, la velocità mi esalta. É una grande forma di ispirazione per me”.
Pitbull è assolutamente convinto che lo sport, come la musica, sia un linguaggio universale: “Quando suono lo faccio per tutti e per chiunque, non importa se parli inglese, spagnolo, cinese, italiano o se sei nero, bianco, rosa, viola o arancione. Non importa. A tutti interessa solo la musica. Come la musica anche la Nascar rappresenta un linguaggio universale”.
In Nascar si era parlato di razzismo nell’ultima stagione, dopo che un cappio era stato rinvenuto nel box di Bobba Wallace. Un rigurgito che aveva costretto gli organizzatori a vietare gli striscioni sudisti e unionisti, spesso messi in relazione con episodi di razzismo.
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Da tempo Pitbull è protagonista di numerose iniziative sociali. SLAM! è un’accademia di leadership e gestione che cerca di fare emergere gli studenti di colore dei quartieri più poveri. Lo scopo è quello di creare nuove opportunità di lavoro per ragazzi che non riescono a sfondare con la musica o lo sport. Pitbull è convinto che questo suo messaggio sportivo servirà anche più della musica: “Avrò un pubblico importante, non dico più grande ma diverso. Non ho mai voluto mettere la mia faccia al servizio di propaganda o azioni sociali. Ma da qualche anno è diverso. SLAM! è qualcosa di davvero reale. La mia storia, dal nulla più assoluta al qualcosa, rappresenta che certe cose sono possibili. La musica e la Nascar mi serviranno a coinvolgere quanta più gente possibile nel mio tentativo di cambiare realmente le cose”.
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