La Haas di Mick Schumacher e Nikita Mazepin verrà assemblata ma di fatto non sarà accesa prima dei test in Bahrain. Scopriamo perché
Proseguono i lavori per assemblare la Haas VF-21, la monoposto con cui Mick Schumacher e Nikita Mazepin debutteranno in Formula 1 nel Mondiale 2021. Come spiega Auto Motor und Sport, l’assemblaggio delle varie componenti inizierà questa settimana. La vettura dovrebbe essere pronta per la metà di febbraio. Ma i motori non verranno accesi.
Per la prima volta, infatti, questa parte del lavoro viene svolta interamente a Banbury, in Gran Bretagna. Qui arrivano tutti i componenti della Dallara, prodotti in Italia. A Banbury, però, non può arrivare quasi nessuno da fuori.
E’ prevista un’eccezione per gli atleti, infatti i due piloti saranno presenti per gli ultimi aggiustamenti alle misure dei sedili. Ma gli altri, compreso il team principal Gunther Steiner che si trova negli Stati Uniti, dovrebbero rimanere due settimane in quarantena.
Haas l’anno scorso ha deciso di non investire in gettoni per lo sviluppo della macchina. Il team poggia sulla fornitura della Ferrari, che avrà un peso ancora maggiore nel 2021, e si è accontentato di modificare la trasmissione. Oltre, naturalmente, a richiedere componenti aggiornate e in linea con il nuovo regolamento tecnico che incide a livello aerodinamico sui bargeboard, sulle ali e su tutto il posteriore.
Leggi anche – Mick Schumacher correrà con la Haas numero 47: le ragioni della scelta
Haas in silenzio: la colpa è del Covid
Il team avrebbe inizialmente voluto dedicare il 2021 interamente allo sviluppo della macchina per l’anno prossimo, in modo da risparmiare risorse. Ma non sarà possibile, ha spiegato Steiner, che guida il team più giovane della Formula 1 (senza contare la Racing Point o la Alpine, che hanno modificato solo il nome ma hanno mantenuto team preesistenti).
In ogni caso, scrive Auto Motor und Sport, Haas rimarrà al di sotto del budget cap, ovvero del limite massimo di spesa, anche grazie alla sponsorizzazione del colosso chimico russo Uralkali.
Ma non è per questioni economiche che non verrà accesa prima dei test pre-stagionali. Il problema è logistico. A causa della nuova ondata di Covid, infatti, i tecnici che dovrebbero intervenire per collocare il motore all’interno della monoposto e poi farlo suonare per la prima volta dovrebbero arrivare dall’Italia.
Ma se lo facessero, dovrebbero rimanere due settimane in quarantena. E i tempi tecnici non consentirebbero di completare il tutto in tempo per essere poi in Bahrain per i test di metà marzo.