Il giapponese Yuki Tsunoda farà il suo esordio in Formula 1 in AlphaTauri al fianco di Gasly dopo una splendida stagione da protagonista in Formula 2
La prima stagione in Formula 1 si rivela sempre un banco di prova decisivo nella carriera di un pilota professionista. Ma l’esordiente Yuki Tsunoda garantisce di non sentire in alcun modo il peso di essere una matricola.
Tsunoda non si sente matricola
Tsunoda arriva da una stagione molto consistente in Formula 2 che l’ha messo al centro dell’attenzione dei boss della Red Bull che hanno deciso di assegnargli la seconda guida dell’AlphaTauri in quella che potrebbe essere la migliore stagione di sempre della scuderia di appoggio del ‘toro’. Fino a oggi Tsunoda ha potuto provare poco nonostante si sia messo in luce nell’evento di Imola.
Pochi chilometri all’attivo ma molte ambizioni: “Sarà la mia prima stagione da rookie in Formula 1 – dice il giapponese – ma non sento in alcun modo il peso di essere esordiente. Il primo impatto è stato eccellente, mi sento a mio agio, tutti mi stanno dando una mano e sono certo che riuscirò a spingere al massimo fin dalla prima gara”.
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“Nessun peso”
Nella sua prima intervista ufficiale pubblicata dal sito del team faentino, Tsunoda parla delle sue ambizioni: “All’inizio commettere errori sarà normale, fa parte del processo di crescita di qualsiasi sportivo, in particolare per un pilota – dice ancora Tsunoda – all’inizio spero di potere imparare molto senza troppi danni. Sento il peso della passione del mio paese e di tutti gli appassionati giapponesi di Formula 1. Li ringrazio del sostegno. Farò di tutto perché siano orgogliosi di me”.
Tsunoda è il primo giapponese in Formula 1 dopo Kamui Kobayashi nel 2014.
La sua prima stagione a pieno regime fu nel 2017 nella F4 giapponese, quando è arrivato terzo assoluto prima di vincere il titolo la stagione successiva. Dopo aver vinto le sue prime gare in F3 e Euroformula Open nel 2019, è passato alla F2 lo scorso anno, ottenendo tre vittorie per classificarsi terzo in campionato.
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Un consiglio a se stesso
Quando gli si chiede, quale consiglio si darebbe pensando alle sue prime esperienze in carriera, Tsunoda si conferma un ragazzo molto maturo: “Direi a me stesso di mettere tutte le mie energie destinate alle corse esclusiva mente su di me, senza alcuna distrazione da altre cose. Confesso che fino a quando non ho compiuto 16 anni, non ero così entusiasta delle corse. Non voglio dire che non mi piacesse, ma forse non mi sono impegnato tanto quanto avrei dovuto”.
