Bizzarrini 5300 GT: una sportiva affascinante, ricercatissima dai collezionisti, tornerà in 24 nuovi esemplari fedeli al progetto originario
Ha disegnato la Ferrari 250, la prima Testarossa, il motore 12 cilindri della Lamborghini poi montato sulla 350 GTV. Tra gli anni Cinquanta e gli Ottanta, Giotto Bizzarrini ha rappresentato il meglio dell’ingegneria italiana applicata al mondo dell’automobile. Anche se per tutta la vita si è definito solo un collaudatore. Non gli piaceva essere chiamato artista, gli interessava la velocità. E di conseguenza, come adattare le forme per raggiungere quello scopo. La bellezza non è un fine delle sue creazioni, al massimo un mezzo se funzionale a farle andare più forte.
Ha lavorato per la Ferrari, che ha lasciato nel 1961 dopo il primo sciopero dei dirigenti. Sua la mano dietro la cosiddetta “Breadvan“, riprodotta di recente in un celebrato esemplare one-off. Si è associato con Renzo Rivolta, con cui ha realizzato la Iso Grifo presentata al Salone di Torino del 1963 con motore Chevrolet 5.3. Rivolta non la iscrive alle corse e fa fatica a venderla. Ma cede un sacco di pezzi a Bizzarrini che nella sua officina di Livorno comincia a realizzare la sua 5300.
Il progetto della scocca è uno dei primi con la firma di Giorgetto Giugiaro, allora 26enne. Il risultato è una delle più belle Gran Turismo degli anni Sessanta realizzato in 133 esemplari compreso quello leggendario che i francesi Regis Fraissinet e Jean de Mortemart portarono al successo nella classe delle auto sopra i cinque litri di cilindrata alla 24 Ore di Le Mans del 1965.
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Rivive il mito della Bizzarrini 5300 GT: il progetto
Dopo oltre mezzo secolo, il fascino delle 5300 GT è ancora intatto. Lo sanno i collezionisti che affollano le rare aste in cui compaia uno di quei 133 esemplari. Lo sapranno i ventiquattro proprietari della versione Revival, una serie limitata fedele all’originale annunciata nell’ambito di un progetto per riportare alla luce il brand Bizzarrini e la sua creazione più iconica.
L’iniziativa, nata grazie al rivenditore internazionale Pegasus Brand, è affidata a tre manager con un passato in Aston Martin: Ulrich Bez, Christopher Sheppard e Martin Janette Green. Il sogno romantico della 5300 GT, dunque, può rivivere in versione antica e moderna. Il telaio tubolare in acciaio fa da scheletro per la carrozzeria con materiali leggeri e le stesse forme dell’originale.
Il motore manterrà le stesse configurazioni dell’originale V8, ovvero quattro carburatori con doppio corpo per una potenza di 400 cavalli. Un motore per cuori d’avventura e uomini di corse. La versione limitata revival, infatti, risponde alle specifiche FIA per le competizioni.