Porsche, dalla 550 A Spyder a una speciale 917: le cinque supercar più costose, in termini di vendite all’asta, di sempre
Se pensi a una Porsche, hai di fronte un’immagine di velocità, di efficienza tedesca, di sportività alla massima potenza. Un richiamo a una storia di ricerca e di successo. Al brand si associa anche un’immagine di lusso e di esclusività, come l’esercizio di un privilegio, come il possesso di uno status symbol che eleva e che distingue. Vediamo allora le cinque Porsche più costose di sempre.
In questa lista ristretta di supercar rientra la 917/30 Spyder con livrea gialla e blu impossibile da confondere. Il logo “Die Hard” rimane nella memoria dei tifosi della CanAm e di tutti gli appassionati delle corse. Il modello con il numero di telaio 004 è stato venduto all’asta per tre milioni di dollari.
Al quarto posto, un capolavoro come la 550 A Spyder. Una sportiva non di grandi dimensioni, con un motore da 1.5 litri progettato da Ernst Fuhrmann, primo CEO della Porsche. L’ingegnere viennese è anche l’uomo chiave nell’aver reso così celebre la 911 Turbo. La 550 A Spyder, nota come “giant killer” riusciva a raggiungere una velocità massima di 240 km/h. Nel 1958 un acquirente si è aggiudicato all’asta un modello esclusivo, numero di telaio 0145, per 5,17 milioni di dollari.
Nel 2017 una Porsche GT1 Strassenversion del 1998 è passata di mano, nel corso di un’asta, per una cifra ancora superiore: 5.665.000 dollari. Si tratta della versione da strada di un modello che ha vinto a Le Mans. Il motore da sei cilindri, capace di 800 cavalli di potenza, consente uno scatto spettacolare. La GT1 infatti vola da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi.
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Il secondo posto sul podio di questa speciale classifica è occupato da una 956, una supercar destinata a fare la storia del brand. L’esemplare da record, identificata con il numero di telaio 003, è stato venduto per dieci milioni di dollari nel 2015. Si tratta di un modello datato 1982, una versione precedente rispetto a quella su cui Al Holbert e Derek Bell hanno conquistato la 24 Ore di Le Mans del 1983.
Guidata anche da Jacky Ickx e dai grandi dell’automobilismo, è la prima vettura da corsa a utilizzare l’effetto suolo. Ovvero, quella particolare modalità di progettazione grazie alla quale il fondo e il corpo dell’auto si comportano come un’ala rovesciata aumentando l’aderenza al terreno.
Ma c’è anche chi ha pagato di più per una Porsche. Una 917 K è stata infatti venduta per oltre 14 milioni di dollari. Cos’avesse di speciale questo esemplare, numero 024, è presto detto. E’ la particolare Porsche che Jo Siffert ha guidato nel film “Le Mans” di Steve McQueen del 1971.
E’ anche la prima vettura nella storia della casa tedesca ad aver vinto a Le Mans nel 1970, e la prima a montare un motore non orizzontale a cilindri contrapposti.
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