Marc Marquez ha ripreso ad allenarsi, come ha mostrato in questi giorni tramite i suoi profili social, ma ci sono ancora poche certezze sul momento in cui potrà rientrare in pista.
L’inizio della nuova stagione del Motomondiale si avvicina, ma in casa Honda, che nel 2020 ha sofferto particolarmente l’assenza di Marc Marquez, non ci sono ancora certezze sul suo possibile rientro. Lo spagnolo, reduce dalla terza operazione all‘omero fratturato nella prima gara disputata a Jerez, ha ripreso ad allenarsi ma continua a indossare il tutore e per ora preferisce non avanzare possibili dati. Lui stesso, infatti, è consapevole di come sia fondamentale non accorciare i tempi se vuole davvero evitare un’ulteriore ricaduta.
Secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo AS, il lavoro che il pilota ha iniziato a fare in questi giorni sarebbe la dimostrazione dei progressi compiuti dall’otto volte campione del mondo, che ora sta lavorando al miglioramento del suo tono muscolare. Questa situazione, però, non può che preoccupare la scuderia, che al momento non ha preso decisioni in merito a un suo possibile sostituto.
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Analizzando a distanza di tempo i fatti, Marc aveva sottolineato come, come con ogni probabilità, i suoi problemi siano nati dalla decisione di rientrare in sella alla sua moto già nella seconda gara, a pochi giorni dal primo intervento chirurgico. Nonostante il tentativo, era stato poi lui stesso a desistere quando aveva capito quanto fosse forte il dolore in una parte del corpo determinante per un motociclista.
Capire di chi sia il responsabile è però importante per tutti. Anche la Honda ne ha la necessità per tutelare i suoi interessi. L’otto volte iridato, infatti, ha un contratto fino al 2024 con un ingaggio da 15 milioni di euro, a conferma di quanto lui sia ritenuto importante per tutto il team.
Ma c’è chi pensa che Marquez sia stato danneggiato dall’incompetenza di chi l’ha seguito. Questa è l’opinione di Bernard Achou, osteopata che ha lavorato anche alla Clinica Mobile: “tornare a gareggiare dopo quattro giorni dal primo intervento è stato sbagliato – ha detto in un’intervista a Motosan.es – soprattutto perché si doveva correre in un circuito come quello di Jerez dove non c’è un attimo di respiro (…) Chi lo ha fatto risalire in moto dopo l’operazione è colpevole ma il principale colpevole è il chirurgo che gli ha dato il via libera. Mir e Charter sono i responsabili di questo disastro. Marc è un alieno ma riprendere a correre dopo un anno di stop sarebbe complesso per chiunque”.
Achou ha poi aggiunto: “L’osteomielite (l’infezione ossea che lo sta affliggendo) è difficile da trattare. Se la cura antibiotica non dovesse funzionare allora sarà necessario operare ancora Marc per ripulire l’osso e posizionare fissatori esterni.”
La Honda non ha comunque intenzione di stare a guardare e ha già iniziato a muoversi per saperne di più sui responsabili. Non poter contare su di lui nel 2021 avrebbe conseguenze davvero pesanti.
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