Il patron della Formula E Alejandro Agag fa il punto della situazione sulla nuova stagione tra obiettivi e una collaborazione con la Formula 1
“Un progetto in condivisione con la Formula 1 è l’unica strada possibile, e bisogna farlo prima che sia troppo tardi”. Lo sostiene Alejandro Agag, fondatore e patron della Formula E.
Agag, in una lunga intervista ha raccontato quella che è la sua visione dell’automobilismo sportivo che ormai va verso una progressiva e sempre più evidente riduzione dei motori termici. La Formula E in sei anni di vita, il progetto venne lanciato nel 2014, ha conquistato una significativa quota di mercato. Mentre contestualmente la F1 imponeva la sua era ibrida guardando con sempre maggiore attenzione ai motori di nuova generazione. Secondo Agag i tempi per una svolta elettrica in Formula 1 sono maturi: “La pandemia potrebbe addirittura avere accelerato i tempi di un cambiamento che ormai non è ulteriormente procrastinabile – ha detto il leader della Formula E – la Formula 1 ci guarda con grande interesse ma il tempo della curiosità è finito. La Formula 1 ha bisogno di passare all’elettrico e se non fa qualcosa con la Formula E, e possono farlo solo nei prossimi 19 anni prima che scada la nostra licenza. Se no poi sarà troppo tardi”.
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Agag chiama in causa anche Bernie Ecclestone: “La transizione poteva cominciare molto tempo fa. Ecclestone aveva avuto la possibilità di prendere il controllo della Formula E, crearla all’interno del mondo F1 e indirizzarla nel modo più produttivo per il business. Ma non l’ha fatto. E si è persa una occasione preziosa”.
Agag rilancia l’idea di una vera e propria fusione: “La Formula E è molto diversa in termini di livello di prestigio e di pubblico rispetto alla Formula 1, ma penso ancora che il futuro sia una fusione tra loro. Questo è l’auspicio. Ma non né se né quando accadrà e nemmeno e se gli azionisti vorranno farlo sul serio”.
Se non una fusione potrebbe essere ipotizzabile un progetto condiviso: Formula 1 e Formula E negli stessi gran premi e sugli stessi circuiti.
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Intanto la Formula E incassa l’interesse di Alpine, che l’anno prossimo potrebbe entrare a far parte del campionato, e l’uscita di scena di Audi e BMW: “Non credo li rimpiangeremo – conclude Agag – avranno avuto i loro motivi anche se parliamo di gruppi che non avevano certo problemi di budget. Rispettiamo le loro decisioni e auguriamo loro il meglio, ma l’effetto sulla Formula E sarà molto meno impattante di quanto possa sembrare perché il campionato è forte e sta richiamando interessi sempre maggiori”.
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