La Renault 5 torna con una versione elettrica. Il brand francese si affida a uno dei suoi modelli più popolari: la sua storia
Renault ha delineato il suo piano per il futuro. Nei prossimi anni, la “Nouvelle Vague” del brand francese si caratterizzerà per una ricerca ancora più intensa di soluzioni elettrificate e a idrogeno. Il nuoco CEO italiano Luca De Meo promette di non sacrificare l’anima della casa frandese. E il primo progetto della rivoluzione Renault va in questa direzione. E’ la Renault 5 Prototype, il primo segnale della volontà di rendere accessibili e popolari le auto elettriche.
La “Prototype” riprende infattti le linee tipiche di un classico del marchio, figlio del maggio francese, un’auto che ha segnato una svolta nel mercato dell’auto.
Il primo abbozzo della futura Renault 5, infatti, risale al progetto 122 datato 1967. Finalizzato a creare una vettura economica e più compatta della Renault 4, presenta caratteristiche innovative per l’epoca. Prevede infatti paraurti anteriore e posteriore in materiale plastico e non in acciaio: un’innovazione senza precedenti all’epoca. Il poliestere, infatti, assorbe meglio i piccoli urti e aumenta la sicurezza dei passeggeri.
Lunga poco più di 3,5 metri, spaziosa dentro e con un abitacolo capiente per le dimensioni complessive, la Renault 5 vede la luce nel 1972. All’inizio si può scegliere tra due versioni: la L e la TL, che si differenziano per la potenza dei motori, da 36 e 47 cavalli.
Due anni dopo viene introdotta la LS, poi ridenominata TS, con propulsore da 64 cavalli e una serie di optional come i cerchi specifici, il contagiri elettrico, la moquette nell’abitacolo e nel bagagliaio.
Venduta già nei primi anni negli USA con il nome di Renault Le Car, dal 1976 acquisisce anche una versione sportiva commercializzata con il marchio 5 Alpine, il brand sportivo del gruppo. Con un motore da 93 cavalli, si propone come una concorrente della A112 Abarth e della 127 Sport, più economiche.
Il successo però è immediato: si passa dalle 130 unità del 1975 alle 9000 del 1977. Lo sviluppo prosegue. Mettendo insieme le sospensioni della Alpine A310 e l’avantreno della R 5 Alpine Gruppo 2 Rally, i tecnici francesi mettono a punto la Renault 5 Turbo del 1980 dotata di turbocompressore Garrett T3 e capace di sviluppare 160 cavalli di potenza.
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Il motore turbo caratterizza anche la 5 Alpine del 1981, con carburatore Weber. Nel 1984, poi, al Salone di Parigi Renault presenta la gamma Supercinque con un ventaglio di dieci versioni.
Ma è l’ultimo anno di produzione della Renault 5, che ha avuto anche una parallela vita come auto da corsa a partire dal prototipo R 5 Turbo mostrato per la prima volta al Giro d’Italia dell’ottobre 1979. Tra i principali successi di questa vettura, il secondo posto al Rallye de Cévennes 1980 e il trionfo al Rally di Montecarlo 1981, sempre con con l’equipaggio Ragnotti-Andriè.
Negli anni, anhe la Renault 5 è stata presentata in edizioni speciali come la Parisienne con telaio bordeaux e fasce adesive gialle, la Parisienne più lussuosa, la Monte Carlo: basata sulla versione TS con livrea bicolore gialla e rossa.
Si ricordano anche la Coach con tetto apribile, la 5th Avenue, la Black Beauty riservata solo al mercato americano.
Questa era la storia di una francesina in grado di fare tendenza per quasi un ventennio. La storia della Renault 5.
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