Pol Espargarò e Valentino Rossi: l’inedito retroscena ai tempi della Yamaha. Lo spagnolo ha raccontato un particolare che non tutti conoscevano
Per Pol Espargarò la prossima stagione sarà particolarmente importante, con la grande occasione di gareggiare con la Repsol Honda. Dopo l’ottimo lavoro svolto con la KTM, la squadra di Marc Marquez l’ha scelto per affiancare il fenomeno di Cervera (quando tornerà) e sostituire il fratello Alex, ancora troppo acerbo. Il pilota spagnolo ha rilasciato ultimamente una bella intervista a MotoSprint, confessando proprio la grande emozione per l’anno che verrà.
“Sono davvero commosso per il traguardo raggiunto. Guidare uno di questi bolidi è il frutto di tantissimo lavoro, è davvero fantastico. La Honda ha rappresentato la squadra da battere nell’ultimo periodo, sarà un piacere salire in sella a questa moto“.
Il 29enne di Granollers si è “fatto le ossa” in MotoGP, passando dalla Yamaha Tech3 alla KTM. Sempre consistente in gara, a parte qualche caduta di troppo, e ottimo collaudatore nel migliorare la moto. Sicuramente doti non comuni che hanno convinto la casa giapponese nel fornirgli una chance.
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Pol Espargarò e Valentino Rossi: lo spagnolo poteva essere il suo sostituto in Yamaha
Pol Espargarò ha voluto raccontare anche un particolare retroscena che vedeva coinvolto Valentino Rossi, ai tempi in cui correva per la Yamaha. Nel 2014, lo spagnolo poteva diventare il pilota di punta della Suzuki, ma rifiutò “per colpa” di Lin Jarvis. Il boss della casa dei tre diapason, l’aveva contattato per una promozione nel team factory, proprio al posto del #46.
“Lin mi chiamò. Venivo dalla mia prima annata con il team satellite della Yamaha, nel 2014, che era stata piuttosto buona, con il sesto posto nel campionato dietro Andrea Dovizioso. Jarvis mi disse di pazientare, perché Valentino Rossi era in una fase in cui valutava il ritiro e la Yamaha avrebbe avuto bisogno di un giovane, e quel giovane sarei stato io. Poi purtroppo negò di averlo detto e fu una delusione per me“.
Il prosieguo della sua avventura in Tech3 non fu poi particolarmente brillante, fino alla separazione. “Il mio obiettivo era quello di lottare con i migliori e quando ho avuto la carta KTM in mano non ho esitato ad accettare. Dopo 4 anni posso dire di non aver sbagliato scelta”.
Gli anni in Yamaha non sono ricordati da Pol con particolare piacere: “Venivo trattato come un ragazzino, l’ultima ruota del carro. Non partecipavo allo sviluppo e non potevo mettere bocca sul progetto. Mancava quell’entusiasmo che ho ritrovato in KTM“.