Il mercato dell’Auto causa pandemia e crisi economica è crollato in Europa nel 2020: i dati negativi di un anno da dimenticare
Il 2020 è stato un annus horribilis per il mondo intero ed anche il mercato dell’Auto ne ha chiaramente risentito notevolmente. La pandemia da Covid-19 ha messo in ginocchio le case automobilistiche che hanno registrato notevoli perdite durante i 12 mesi. In Europa – sono compresi anche i dati dei Paesi Efta e Regno Unito – registrato un calo del 24,3% con 11.961.182 immatricolazioni. Numeri davvero negativi, che non si riscontravano addirittura dal 1994.
L’organizzazione europea delle case automobilistiche, l’Acea, svela come manchino all’appello quattro milioni di autovetture, con il mese di dicembre che ha solo confermato il trend negativo seppur limitando i danni, con un -3,7% generale evidenziato dai cali contenuti dei mercati italiani e francesi ma anche e soprattutto della crescita di quello tedesco di quasi 10 punti percentuali (+9,9%). E cosa accadrà nel 2021? Secondo gli analisti non arriverà il tanto atteso miglioramento, anche per il perdurare della pandemia.
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Mercato Auto, i dati nei cinque principali mercati d’Europa
Il primo gruppo mondiale, la Volkswagen, nel 2020, ha riscontrato il 21,7% in meno di immatricolazioni aumentando, però, di un punto percentuale la quota mercato, adesso al 25,4%. Si ferma al 20,3% in Europa Stellantis; FCA, nell’ultimo anno, ha avuto un 26% in meno di immatricolazioni e PSA il 30,3%. A dicembre, però, lieve recupero soprattutto grazie a Jeep ed Opel.
Piange anche la Renault che registra un -15,6% a dicembre ed un calo del 25% nel 2020; più contenute le perdite per Hyundai (-21%) e BMW (-19,2%), ma anche Toyota non se la passa meglio, con un -13% delle immatricolazioni.
Nel Vecchio Continente, tra i 5 mercati più importanti, la Germania ha limitato i danni, anche se ha registrato un pesante -19,1%; calo di un quarto delle immatricolazioni, invece, in Francia mentre l’Italia ha accusato un -27,9% nonostante gli incentivi disposti dal governo nella seconda parte dell’anno. Malissimo Regno Unito (-29,4%) e Spagna che chiude con il 32,3% in meno di veicoli.