Il fascino della Fiat 500 si deve anche a versioni speciali come la Lucertola a sei ruote o le spiaggine come l’iconica Jolly
La Fiat 500 ha raccontato la storia dell’Italia. Ha accompagnato le evoluzioni sulle strade italiane, è diventata uno status symbol del boom economico nella prima generazione. E’ anche un esempio di ingegneria, esposto nel 2019 al MoMA (Museum of Modern Art) di New York nella mostra “The Value of Good Design”.
L’utilitaria torinese aveva già tentato la conquista degli Stati Uniti. Una delle prime versioni speciali, infatti, è la 500 “America” che si differenzia da quella classica per i nuovi fanali e un diverso paraurti. Ma dopo un’iniziale curiosità per quest’auto così diversa dallo standard americano e per il peculiare sound del motore, il feeling svanisce e la produzione dopo quattro anni viene interrotta.
Tra le più singolari versioni speciali, figura certamente la “Lucertola”, variante che inizialmente nasce come produzione personale di due fratelli. Poi ottiene un inatteso successo per la sua affidabilità fuoristrada, anche su percorsi complessi come le mulattiere grazie alle sei ruote, caso unico su una 500.
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Fiat 500 Jolly, la spiaggina più famosa dell’epoca
Senza dubbio, tra le più celebri versioni speciali rientra la 500 Jolly realizzata dalla carrozzeria Ghia tra il 1958 e il 1966. Si può considerare la più famosa delle “spiaggine” di allora, senza portiere né parabrezza poteva anche essere usata come golf car.
Questi modelli, pensati per i brevi tragitti nelle località di villeggiatura, costituivano un vero e proprio status symbol all’epoca. La mondanità richiedeva un mezzo di trasporto in grado di tradurre l’esigenza di spensieratezza. Così nascono le piccole vetture balneari, quasi una transizione a quattro ruote del fascino da vacanze romane della Vespa.
Premiata nel 1959 con il Compasso d’oro, riconoscimento assegnato da esperti di design a creazioni in grado di distinguersi per stile e innovazione, la Jolly ha conquistato il gotha dell’alta società di allora.
Ne hanno posseduta una Aristotele Onassis, l’avvocato Agnelli, Leopoldo Pirelli, John Wayne, e perfino Grace Kelly, la Principessa di Monaco.
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Curiosa anche la Fiat Giardiniera, prodotta fino al 1968 dalla Fiat ma sopravvissuta fino al 1977 nella veste di Autobianchi Giardiniera 500. Era più lunga di 21,5 centimetri rispetto alla versione standard e si caratterizzava soprattutto per il motore cosiddetto a sogliola, ovvero distribuito in posizione orizzontale sotto il piano di carico.
Molto più estrema, infine, la Gamine, una 500 progettata dal carrozziere Vignale. L’utilitaria si trasforma in una spider biposto piccola ma elegante, con il motore della 500 Sport e una grande calandra verticale. Un modello di pregio molto apprezzato anche in Inghilterra.