In vigore da oggi il nuovo DPCM approvato dal governo: ecco cosa prevede in merito agli spostamenti nelle seconde case per chi vive in “zona rossa”.
A partire da oggi, 17 gennaio, è entrato in vigore il nuovo DPCM, che sarà in vigore fino al 31 gennaio e che ha collocato in “Zona Rossa” Lombardia, Bolzano e Sicilia (la prima presenterà ricorso al TAR ritenendo che i dati presi in considerazione siano vecchi). Chi vive in questi territori sarà inevitabilmente costretto a dover sottostare a limitazioni importanti nei popri spostamenti, una scelta ritenuta però indispensabile per provare a fermare il numero di contagi da Covid-19 ritenuti ancora troppi elevati.
Palazzo Chigi ha deciso così di chiarire, tramite le FAQ che sono state pubblicate sul suo sito ufficiale, alcune precisazioni importanti in modo tale che i cittadini coinvolti possano evitare di incorrere in sanzioni. Chi stava pensando di approfittare di questo periodo per spostarsi in una seconda casa può stare tranquillo. Questo eventuale spostamento è infatti consentito.
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Spostamenti nelle seconde case fuori Regione: cosa prevede il nuovo DPCM
Fino al prossimo 15 febbraio il nuovo DPCM approvato dal governo consente al nucleo familiare convivente di spostarsi nelle seconde case. A poterlo fare non sono solo le persone che vivono in un territorio che è “zona gialla” o “arancione”, ma anche a chi vive in una “zona rossa”. Un provvedimento che può essere applicato anche a chi ha un abitazione in affitto ma solo di lungo periodo (no agli affitti brevi). Un appartamento preso in affitto preso per trascorrere un fine settimana lontano dalla propria residenza non può essere quindi definito “seconda casa“.
E’ però bene fare una precisazione a riguardo. Non si tratta di una “concessione” pensata per chi desidera riunirsi con gli amici, ma semplicemente con i familiari conviventi, abituati quindi a stare costantemente nella stessa abitazione. Per il resto, gli spostamenti al di fuori della propria Regione sono previsti esclusivamente per motivi di lavoro, salute o necessità.
Questa situazione ribadisce quindi quanto era già stato deciso nel “Decreto Natale“, che aveva permesso un ricongiungimento breve a chi aveva parenti che vivevano lontano. E’ inoltre consentito ricongiungersi con il partner che vive in un’altra regione se nella casa in cui si alloggia abitualmente. Il coprifuoco resta in vigore in tutta Italia dalle 22 alle 5.