Iannone continua la sua battaglia a distanza con la WADA, Agenzia Mondiale Antidoping, e su Instagram lancia una nuova frecciata.
Non si placcano delusione e rabbia in Andrea Iannone dopo la squalifica di quattro anni per doping. Il pilota non si dà pace per quanto gli è successo, convinto della sua innocenza.
Il ricorso al TAS di Losanna, fatto dopo l’iniziale sospensione di diciotto mesi inflitta dalla FIM, non ha avuto successo. Ha vinto la WADA, che invece aveva chiesto quattro anni di stop per The Maniac. Quest’ultimo non se l’aspettava, convinto delle sue ragioni e di poter dimostrare la sua innocenza.
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MotoGP, Iannone contro la WADA su Instagram
Nelle scorse ore Iannone è tornato a criticare l’Agenzia Mondiale Antidoping. In una sua storia Instagram ha scritto: «Sempre più incredulo. Positivi alla cocaina tutto ok, mentre gli innocenti vengono condannati a quattro anni!».
Il pilota ha fatto riferimento al nuovo codice dalla WADA, che prevede pene leggere per gli atleti trovati positivi al consumo di droghe. Infatti, la sanzione peggiore è di tre mesi. Essa viene ridotta a un mese solo se l’atleta accetta di partecipare a un programma di recupero riconosciuto dalla stessa Agenzia Mondiale Antidoping.
La WADA ha deciso questo cambio di regolamento perché stabilisce che l’assunzione di droghe non favorisca le prestazioni sportive e dunque non possa alterare i risultati. Una differenza rispetto alle sostanze dopanti, consumate proprio per migliorare le performance.
Iannone non ci sta, anche perché sostiene di essere innocente e vittima di una contaminazione alimentare. Non ha assunto volontariamente il drostanolone, steroide anabolizzante androgeno rinvenuto nell’analisi delle urine risalenti al Gran Premio della Malesia di inizio novembre 2019. Purtroppo la tesi sua e dei suoi avvocati non ha convinto il TAS di Losanna.
