Romain Grosjean torna a parlare del suo terribile incidente in Bahrain: è favorevole alla trasmissione delle immagini di quanto accaduto, ma con una motivazione ben precisa.
La stagione 2020 di Formula Uno non passerà alla storia solo per l’ennesimo titolo mondiale conquistato da Lewis Hamilton, ma anche per il terribile incidente avuto da Romain Grosjean in Bahrain, dove la sua monoposto, dopo essere finita contro il guardrail, è stata avvolta dalle fiamme. In tantissimi avevano pensato al peggio, ma il pilota della Haas è riuscito a uscire con le sue gambe dalla vettura senza riportare fratture. Proprio l’impatto era stato motivo di dibattito tra gli addetti ai lavori, soprattutto da parte di chi riteneva inopportuno che quelle immagini venissero trasmesse in Tv. La FIA, invece, aveva provato a difendersi sottolinrando di averlo fatto dopo essere stata certa che lui stesse bene.
A intervenire nella discussione ora ci ha pensato il diretto interessato, certamente il parere più importante proprio perché consapevole di quanto vissuto in quei drammatici momenti in pista. A sorpresa, il parere di Romain è parzialmente diverso da quello di Daniel Ricciardo. Il neo pilota della McLaren, infatti, aveva ritenuto grave vedere le immagini sul maxi schermo del circuito prima ancora che la gara riprendesse.
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Grosjean e la trasmissione delle immagini del suo incidente: il parere del pilota
Romain Grosjean è certamente consapevole di essere stato fortunato nel non riportare gravi conseguenze dopo che la sua monoposto è stata avvolta dalle fiamme. Ma non ritiene così negativo che ci siano stati diversi replay nei minuti successivi all’impatto. ” Vedere quelle immagini nell’immediato forse è stato troppo per i piloti che devono rientrare – sono le sue parole riportate da Formula Passion – Ritengo che le immagini debbano essere guardato con cautela. Non sono contrario a trasmetterle perchè così si può spiegare ai piloti come comportarsi in situazioni simili. Anche il pubblico – prosegue – doveva elaborare la situazione e capire che non si trattava di un sogno frutto di fantasia.”