Cinque esperimenti estetici nella storia della Formula 1. Dalla BAR che fonde due livree in una, all’ultima Brabham bicolore. Le 5 livree più originali in Formula 1
La Alpine ha presentato la sua nuova livrea per la stagione 2021 di Formula 1. La A521, presentata in una serie di foto e video online in una livrea provvisoria, si mostra con una livrea in cui domina il nero, omaggio al prototipo A500 F1 del 1975. Alpine è la Renault con un nuovo nome, quello del brand sportivo del gruppo. In questa prima versione, il cambio di passo è segnato anche da un cambio cromatico: addio al tipico giallo della Renault, si passa a una livrea elegante e accattivante.
Un esperimento che non raggiunge le vette di originalità che hanno caratterizzato soprattutto la Formula 1 degli anni Novanta. Ne abbiamo selezionati cinque, come antologia di livree particolarmente originali.
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Nel 1992, si chiude l’era della Brabham in Formula 1. La stagione è un disastro. La BT60B, con motore V10 Judd GV, si qualifica appena tre volte. Il miglior piazzamento stagionale, nell’ultima gara in assoluto nella storia della scuderia, è l’undicesimo posto in Ungheria di Damon Hill, a quattro giri dal vincitore Ayrton Senna. Se i risultati non sono certo all’altezza della storia, nelle poche apparizioni in pista la monoposto si faceva comunque notare per l’audace combinazione di viola e blu.
Negli anni Novanta si fa conoscere anche un visionario manager che sogna di contrastare i grandi costruttori della Formula 1, Eddie Jordan. Sa individuare i talenti, fa debuttare Michael Schumacher. E non ha paura di sperimentare nemmeno dal punto di vista estetico. Ne è un esempio il serpente disegnato sul muso delle vetture di Giancarlo Fisichella e Ralf Schumacher nel 1997.
I successi della scuderia nascono dalla sponsorizzazione con un noto marchio di sigarette, Benson & Hedges, iniziata nel 1996. Il primo risultato della partnership non passa certo inosservato. La livrea è completamente dorata, un colore poi abbandonato per un comunque vistoso giallo.
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Nel 1999, sulle ceneri della Tyrrell nasce la British American Racing. La BAR tenta l’azzardo, presenta per la prima stagione due monoposto con due livree diverse, frutto di sponsorizzazioni differenti. Una è biancorossa, i colori delle sigarette Lucky Strike, l’altra completamente blu con il logo 555.
La FIA però non permette la differenziazione di colori fra vetture dello stesso team. Così, la scuderia si iscrive al Mondiale con una livrea “fusion”: biancorossa da un lato, blu dall’altro e con il disegno di una cerniera al centro. Il millennium bug della Formula 1.
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Oggi la Formula 1 pone grande attenzione alla sostenibilità ambientale, come dimostra il passaggio ai motori ibridi. Un messaggio ambientalista caratterizzava già la Honda nel Mondiale 2007. Il team giapponese ha scelto allora di non legarsi a uno sponsor, ma di portare sulla livrea una raffigurazione della Terra, come un invito ad averne più cura.
Ma in termini di originalità, non c’è periodo più ricco di sperimentazioni degli anni Settanta. Si è visto di tutto, dalle ventole al posteriore alle sei ruote. In termini estetici, difficile essere più originali della Shadow 1979, con il muso di un leone che ruggisce tra le fiamme. Senza dubbio, abbiamo un vincitore.
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