L’incertezza sulla stagione 2021 potrebbe portare all’ulteriore rinvio del nuovo regolamento tecnico della Formula 1.
L’incertezza sul calendario 2021 può pesare anche sulla stagione 2022 di Formula 1. Il prossimo Mondiale, infatti, dovrebbe essere il primo con il nuovo regolamento tecnico destinato a cambiare in maniera radicale le monoposto e le loro prestazioni. Ma c’è già chi ipotizza un ulteriore slittamento al 2023.
Il nuovo regolamento avrebbe dovuto entrare in vigore quest’anno, ma è già rimandato di un anno a causa della pandemia. L’esigenza di contenere i costi rimane. Si continua a gareggiare a porte chiuse, e le nuove ondate del virus hanno costretto Liberty Media a stravolgere già il calendario di questa stagione.
Non si partirà più in Australia, ma in Bahrain il 28 marzo. L’Italia, il Paese del nuovo CEO della Formula 1 Stefano Domenicali, ospiterà due gran premi, a Monza e Imola, teatro del GP Emilia-Romagna. Il 2 maggio si dovrebbe correre a Portimão, il 5 dicembre è fissato il primo gran premio d’Arabia.
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Rinviare ulteriormente l’introduzione del nuovo regolamento tecnico ridurrebbe senza dubbio i costi per i team in questa stagione. Se la data del 2022 fosse confermata, infatti, le scuderie dovrebbero lavorare contemporaneamente per lo sviluppo della vettura attuale e la progettazione della prossima, totalmente diversa.
I team “minori” sarebbero a rischio. I primi effetti si vedono. La Haas ha rinforzato i legami con la Ferrari, con l’arrivo di Simone Di resta, di un gruppo di tecnici dedicati e di un quartier generale all’interno degli stabilimenti del Cavallino a Maranello. Anche la Williams, acquistata dagli investitori di Dorilton Capital, ha esteso la partnership con la Mercedes.
Le Frecce d’Argento non forniranno più solo la power unit, ma anche la trasmissione e l’impianto idraulico. L’accordo potrebbe anche spiegare perché la Williams, nonostante i potenziali 10 milioni di dote in sponsorizzazioni, non abbia considerato Sergio Perez mantenendo George Russell al volante.
Considerato che i costi maggiori fanno riferimento alla ricerca e allo sviluppo delle monoposto, gareggiare anche nel 2022 con gli stessi principi e gli stessi telai di base del 2020 e del 2021 avrebbe innegabili vantaggi economici.
Metterebbe però la Ferrari in una posizione difficile, nota Andrea Cremonesi sulla Gazzetta dello Sport. Il Cavallino dovrebbe recitare un ruolo da comprimario per il terzo anno di fila, una prospettiva che non piace a nessuno, nemmeno ai vertici del circus. Potrebbe usare il diritto di veto, sapendo però che il nuovo regolamento tecnico può rendere più fragili le fondamenta della stessa Formula 1.
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La Gazzetta dello Sport parla di una possibile riunione fra i team a febbraio per discuterne. Liberty Media, che gestisce il circus, fa sapere che ha tutte le intenzioni di mantenere invariata la data del 2022 come introduzione del nuovo regolamento.
“Le regole sono state pensate per migliorare la competitività in pista. Insieme al budget cap daranno un modello di business più sano e forte a tutto il nostro sport” ha detto un portavoce, come riporta Autosport.
L’anno scorso, Ross Brawn spiegava anche che le nuove monoposto saranno anche meno complesse da progettare, proprio al fine di rendere la Formula 1 più sostenibile economicamente. “Oggi, chi spende di più vince di più. Dobbiamo creare uno scenario in cui non siano solo i soldi a determinare quanto sarai competitivo”.
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