Il calendario del prossimo mondiale di Formula 1 è ancora ipotetico considerando i problemi che riguardano Australia, Cina e ora anche Brasile
Si parla di ritardi, rinvii e incertezza per il calendario della prossima stagione di Formula 1. In queste prime settimane del 2021 l’unica certezza è che tutti gli organizzatori delle prossime tappe del mondiale hanno qualche problema. Non necessariamente dovuto alla pandemia.
In Brasile, per esempio, il contratto di quello che dovrebbe essere il prossimo appuntamento di Interlagos finisce in tribunale. Tutto comincia dalle difficoltà economiche del vecchio promotore che aveva firmato un accordo quinquennale con Bernie Ecclestone, contratto che era scaduto lo scorso anno.
La società che gestiva l’evento di Interlagos risulta inadempiente ed è di fatto fallita. Lo scorso niente Formula 1 in Brasile che rischiava di perdere l’evento anche per il futuro. Si era parlato di spostare il tradizionale evento brasiliano a Rio de Janeiro, su un circuito che doveva essere completamente allestito e organizzato. Ma alla fine a dicembre l’amministratore delegato uscente di F1, Chase Carey (poi sostituito da Stefano Domenicali) aveva firmato un contratto quinquennale con un nuovo promotore, Brazil Motorsport Holding, una società finanziata dal fondo di Abu Dhabi Mubadala.
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Stando ai media brasiliani, al vertice della società Brazil Motorsport ci sarebbe Alan Adler, un ex velista olimpico impegnato nella promozione di numerosi eventi di sport e spettacolo. Dal Cirque du Soleil a tornei di tennis, golf ed eventi NBA. La scelta doveva essere quella di denominare l’evento il Gran Premio São Paulo con un’operazione simile a quella di quest’anno al Mugello (GP di Toscana) o che da tempo si tiene a Imola (GP di San Marino).
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Ma un giudice ha voluto vederci chiaro in quanto tra i fondi per la realizzazione dell’evento sarebbero arrivati soldi pubblici da investire in lavori di adeguamento del circuito. Un contratto tra un soggetto pubblico e una società di intermediazione privata che fa discutere e che è stato impugnato dal giudice Emilio Migliano Neto, in seguito al ricorso presentato da Rubens Alberto Gatti Nunes, consigliere comunale di San Paolo. Si indaga dunque sul rispetto dei principi di concorrenza leale e di trasparenza in attesa di ulteriori accertamenti.
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