Sempre nuovi colpi di scena alla Dakar 2021 che vede anche il leader delle moto Cornejo in ospedale e costretto al ritiro
Nuova rivoluzione nella classifica delle moto della Dakar 2021 che vede anche Cornejo costretto al ritiro. Mentre Peterhansel regge al comando della graduatoria auto. Con qualche sofferenza
La Dakar di quest’anno prevede dodici giornate e altrettante prove speciali. Anche l’ultimo giorno il tracciato sarà talmente lungo e selettivo da consentire un attacco da parte di chi insegue. E Al Attiyah, il principe del Qatar che ha già conquistato cinque prove speciali di questa edizione, le sta tentando tutte per ridurre il suo svantaggio.
Trainato dalla Toyota di Yazeed Al Rajhi, Nasser Al-Attiyah, ha ulteriormente ridotto il suo gap nei confronti del leader Stephane Peterhansel: bellissimo il duello tra il leader e l’emiro che proseguito fino al traguardo. Ma alla fine il ritardo di Al Attiyah è sempre importante, poco meno di un quarto d’ora.
Al Attiyah non demorde: “La macchina mi sostiene, il tracciato mi piace, fisicamente sto benissimo e quindi ogni giorno il mio unico obiettivo è quello di spingere al massimo e puntare alla prima posizione”.
Niente da fare per Carlos Sainz, in forte ritardo e capace di recuperare solo nel finale. Il campione in carica perde oltre un 1.20” da Peterhansel e può semplicemente accontentarsi di difendere la sua terza posizione assoluta.
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Dopo l’uscita di scena di Toby Prince, ancora in ospedale dopo la bruttissima caduta di due giorni fa, anche il leader della classifica moto, il cileno della Honda Cornejo, è costretto al ritiro. Cornejo aveva condotto al comando tutta la prova alimentando un vantaggio considerevole sulla pista di sabbia verso Alula: ma dopo 252 km. è caduto molto pesantemente, battendo la testa e la schiena. Pur dolorante e con la moto molto danneggiata Cornejo è riuscito ad arrivare al traguardo: ma dopo una breve consultazione ha preferito farsi ricoverare per un forte mal di testa. Si teme una commozione cerebrale, il rider cileno sarà sottoposto alla TAC.
Al comando c’è ora l’argentino della Honda ufficiale Benavides che mantiene un ridottissimo vantaggio – 51” appena – sul compagno di squadra Brabec che dopo la caduta di Cornejo era andato in testa accumulando anche molto vantaggio prima della rimonta finale di Benavides.
Più staccato il britannico Sam Sunderland a 10.54”.
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Seconda vittoria consecutiva per l’Iveco Powerstar del ceco Macik, grande protagonista di questa decima tappa: ma la classifica generale è ormai definita con il dominio del Kamaz del russo Sotnikov, secondo al traguardo con 1.40” di ritardo, e capace di aumentare ulteriormente il suo gap sugli inseguitori più prossimi. A due tappe dal termine ha 47.22” di vantaggio su Shibalov.
Anche tra i quad la situazione è ormai definita. Andujar lascia la tappa al cileno Pedemonte, non una minaccia per lui in classifica generale, e guadagna ancora qualcosa sul suo avversario più vicino, il francese Giroud che rimane a 21’.
Domani la penultima tappa in linea prima che la carovana si metta di nuovo in direzione di Jedda. Una prova speciale estenuante da 464 km., la più lunga di questa 43esima edizione, che in qualche modo gli equipaggi già conoscono perché era stata una delle più difficili della scorsa edizione: paesaggi meravigliosi tra dune e altopiani verso il Mar Rosso.
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