Stephane Peterhansel, sempre più leader con la X-Raid Mini tra le auto (Getty Images)
É iniziata la seconda settimana della Dakar con la X-Raid Mini di Peterhansel sempre più isolata, grande battaglia tra le moto
Se nella classifica auto si fa sempre più netto il dominio della X-Raid Mini di Stephane Peterhansel, tra le moto la situazione è diventata davvero difficilissima da leggere e pronosticare. Una delle gare più imprevedibili nella storia della competizione.
Nella settima tappa, che vedeva gli equipaggi ripartire da Ha’il per affrontare sabbia e dune in una durissima prova speciale di 453 km, Peterhansel riesce ad allungare ancora in classifica nonostante una sospensione sfondata della sua X-Raid Mini.
Approfittando delle difficoltà di Peterhansel, la vittoria di tappa va a Yazeed Al-Rajhi con la Toyota che nel finale supera il leader della classifica e taglia il traguardo del bivacco con 48” di vantaggio. Nonostante il danno Peterhansel infligge un gap ancora maggiore ai suoi inseguitori: Sainz, terzo in classifica generale è sempre terzo mentre Nasser Al-Attiyah resta molto attardato accumulando altro ritardo. Peterhansel ora ha 7.53” su Al Attiyah e 41.06” su Sainz, un margine rassicurante.
Sebastian Loeb, regolarmente al via nonostante il fortissimo ritardo accumulato in classifica dopo e noie meccaniche di venerdì, prosegue il suo calvario: partendo dal 54esimo posto la sua BRX1 si è fermata con un cuscinetto rotto e attende i soccorsi.
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La classifica delle moto cambia completamente ancora una volta e dopo l’avvento al vertice di Toby Price incorona come nuovo leader della classifica provvisoria José Ignacio Cornejo, sulla Honda. La vittoria di tappa va invece a Kevin Brabec, il campione in carica, che conquista così il suo primo successo in una tappa in linea di questa Dakar rimontando qualche posizione in classifica generale dopo i problemi affrontati nel corso della prima settimana.
L’incertezza è il tema dominante della competizione per le due ruote: un solo secondo separa Price da Cornejo. Ma tutti i distacchi tra i primi dieci in classifica sono ridottissimi e tutto può ancora succedere.
Brutta caduta per Kevin Benavides che proprio quando era in lotta per il primo posto ha consegnato la vittoria a Brabec accumulando ritardo. Altra caduta importante quella di Ross Branch che è riuscito a ripartire riparando i danni alla sua moto arrivando però con oltre 40 minuti di ritardo.
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Tra i quad si incentiva il vantaggio di Andujar nella classifica generale dopo la vittoria di tappa nella settima frazione: l’argentino, primo davanti a Pedemonte, adesso ha quasi 21’ di margine sul francese Giroud.
Tra i camion non c’è più storia: il Kamaz di Sotnikov vince la tappa e allunga ulteriormente in classifica generale davanti ai compagni di squadra Shibalov (ora a 45.56”) e Mardeev (1.06.06”).
La ottava tappa è in assoluto forse la più bella è una delle ‘marathon stage’ che potrebbero mettere di nuovo in grande difficoltà gli equipaggi. Prima oltre 300 km per arrivare a Neom, sulle rive del Mar Rosso. Poi una difficilissima prova speciale tra rocce e dune che punta di nuivo a est, verso Sakaka.
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