Sabine Kehm, storica portavoce di Michael Schumacher, ora seguirà il figlio Mick, pronto al debutto in Formula Uno. La donna è legatissima a tutta la famiglia.
Si avvicina l’inizio della nuova stagione di Formula Uno, che porterà all’esordio nel Circus di Mick Schumacher, reduce dalla conquista del titolo in Formula 2. L’idea di poter vedere gareggiare il figlio del grande Michael non può che generare curiosità, oltre a un senso di nostalgia in tutti gli appassionati che si sono esaltati con i successi ottenuti in pista dal sette volte campione del mondo. A seguire da vicino il percorso di crescita del ragazzo ci sta pensando Sabine Kehm, diventata portavoce dell’ex ferrarista nel 1999, che continua a essere legatissima a tutta la famiglia. L’idea di affidarsi a lei è stata quindi più che naturale.
La donna è una delle poche che in questi anni è riuscita a stare viicno all’ex pilota e vedere da vicino quanto i sui cari stiano facendo il possibile per aiutarlo e tutelare la sua privacy. “Sono una famiglia unitissima, difficile trovarne come loro” – ha detto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
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Sabine Kehm pronta ad aiutare Mick Schumacher: l’affetto della donna per tutta la famiglia
L’idea di vedere Mick Schumacher in Formula Uno è apparsa per molti quasi naturale. Sin da bambino, infatti, il figlio dell’ex pilota amava seguire il papà anche nei box e ha iniziato così a entusiasmarsi per quello che è poi diventato il suo mondo. Questo ha permesso così alla Kehm di conoscere da vicino il neo pilota della Haas anche a livello caratteriale.
E’ lei stessa a raccontarlo: “ Michael sentiva il bisogno di avere accanto la famiglia, soprattutto Corinna, nei fine settimana che sembravano molto complicati – ha raccontato la Kehm che poi ha detto la sua sulla “somiglianza” tra lo stesso Michael e il figlio Mick – Non sono d’accordo quando si dice che sono identici. Il sorriso di Mick è quello di Corinna che è sempre fortemente coinvolta nelle decisioni che riguardano il figlio.”
Un altro aspetto a cui Michael ha sempre tenuto particolarmente era il rispetto della sua privacy. Non a caso, quando ha deciso di trasferirsi in Svizzera molti non si rendevano nemmeno conto che lui vivesse a poca distanza da loro. Non resta che attendere per capire se Mick si comporterà allo stesso modo, anche se raggiungere il livello dell’ex ferrarista sembra essere piuttosto difficile.